
Secondo fonti del Ministero dell’Interno, il 21 novembre potrebbero iniziare cinque giorni di addestramento per sostituire gli agenti della Border Force in sciopero nei porti e negli aeroporti del Paese.
La mossa segue il voto di giovedì a favore di un’azione di sciopero da parte del sindacato Public and Commercial Services, che rappresenta le guardie delle forze di frontiera in tutto il paese.
Tuttavia, ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere per questo dispiegamento perché, secondo le fonti del Guardian, l’uso dell’esercito per questo scopo è una questione delicata, dato che trasformerebbe le forze armate in un esercito di crumiri e potrebbe finire per affrontare questioni complesse come il picco di arrivi di migranti attraverso la Manica.
Il Ministero dell’Interno deve chiedere l’aiuto della Difesa in base al protocollo per l’assistenza militare alle autorità civili, lasciando la firma finale nelle mani dell’attuale capo di quest’ultimo portafoglio, Ben Wallace.
Per il momento, il segretario generale del sindacato, Mark Serwotka, ha descritto la richiesta del Ministero dell’Interno come un atto di «disperazione» da parte del ministro in carica, Suella Braverman. «L’esercito sta dicendo chiaramente che non vuole perdere tempo a coprire gli errori del governo», ha detto.
«Invece di cercare soluzioni sempre più disperate, il governo dovrebbe sedersi al tavolo delle trattative con noi e concordare un aumento salariale equo», ha aggiunto.