
La Commissione interamericana per i diritti umani (CIDH) ha espresso ancora una volta la sua preoccupazione per il persistere di arresti di massa e arbitrari di membri di bande in El Salvador e ha chiesto al governo salvadoregno di attuare misure di sicurezza dei cittadini per garantire diritti e libertà.
A sette mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza in El Salvador, la CIDH ha sollecitato l’esecutivo a garantire la sicurezza della popolazione nel rispetto dei diritti umani e dei trattati internazionali di cui è parte.
Per questo motivo, l’organizzazione ha espresso la propria preoccupazione per le estensioni del regime di emergenza approvate dall’Assemblea nazionale che consentono la sospensione dei diritti.
A questo proposito, la CIDH ha ricordato che la sospensione dei diritti e delle garanzie costituisce «una disposizione per circostanze straordinarie e non un mezzo per affrontare la criminalità comune», per cui lo Stato di El Salvador «deve garantire che i regimi di emergenza siano conformi ai requisiti dell’articolo 27 della Convenzione americana», come specificato in una dichiarazione.
«Cioè, in caso di guerra, pericolo pubblico o altra emergenza che minacci l’indipendenza o la sicurezza di uno Stato, e nella misura e per il tempo strettamente limitati alle esigenze della situazione, e a condizione che ciò non sia incompatibile con gli altri obblighi imposti dal diritto internazionale e non comporti alcuna discriminazione per motivi di razza, colore, sesso, lingua, religione o origine sociale», ha aggiunto.
In questo contesto, la CIDH ha ascoltato ripetute denunce sugli arresti effettuati negli ultimi mesi, indicando che, in molti casi, si basano su «chiamate anonime» o sulla percezione di appartenere a gruppi criminali sulla base dell’aspetto o del luogo di residenza.
Inoltre, molti parenti continuano a incontrare difficoltà nel confermare la posizione dei loro cari detenuti. La Commissione è stata inoltre informata dell’uso sproporzionato della forza nelle operazioni di polizia, anche nei confronti di persone con disabilità e donne incinte.
Pertanto, la CIDH ha invitato lo Stato a motivare e dimostrare, in ogni caso, l’esistenza di «prove sufficienti» per ipotizzare ragionevolmente la condotta criminale della persona e che la detenzione è strettamente necessaria. Il 14 ottobre, il Parlamento di El Salvador ha approvato una nuova proroga del regime di emergenza fino al 17 novembre, affermando che «la validità delle misure straordinarie è necessaria in questo momento per continuare le attività operative di sicurezza».
A questo proposito, lo Stato ha giustificato alla CIDH che in El Salvador sono stati registrati più di 116.000 morti a causa dell’attività criminale delle bande e del loro esercizio sistematico della violenza, evidenziando gli 87 omicidi perpetrati tra il 25 e il 27 marzo 2022.
Dall’approvazione del regime di emergenza, secondo i dati del Ministero della Giustizia e della Sicurezza, sono state arrestate 57.007 persone, di cui almeno 47.983 in detenzione preventiva.






