Il G20, a cui partecipano le principali economie mondiali, ha espresso «profonda preoccupazione» per la crisi alimentare globale, secondo una bozza della dichiarazione finale del vertice in Indonesia.
La sicurezza alimentare globale è stata «esacerbata dai conflitti e dalle tensioni in corso», hanno dichiarato i membri del G20, chiedendo di utilizzare «tutti gli strumenti disponibili» per combattere la crisi e «proteggere i più vulnerabili dalla fame».
In questo modo, gli Stati membri, compresa la Russia, hanno promesso di «adottare misure per promuovere la sicurezza alimentare ed energetica e sostenere la stabilità del mercato fornendo un sostegno temporaneo e mirato», secondo il documento a cui ha avuto accesso l’agenzia dpa.
«Intraprenderemo ulteriori azioni coordinate per affrontare le sfide della sicurezza alimentare, tra cui l’aumento dei prezzi e la carenza di prodotti alimentari e fertilizzanti a livello globale», ha dichiarato.
La guerra in Ucraina, scatenata il 24 febbraio dall’ordine di invasione del presidente russo Vladimir Putin, ha avuto un grave impatto sui mercati alimentari mondiali, dato che sia Kiev che Mosca sono considerati due dei maggiori esportatori di cereali al mondo.
ACCOGLIERE MAGGIORI SFORZI PER IL CLIMA Le principali economie mondiali hanno anche proposto di promuovere gli sforzi per la protezione del clima, nonché le vie di finanziamento per le politiche climatiche.
I Paesi firmatari «accolgono con favore» l’ampliamento e l’ulteriore azione sul clima. Inoltre, chiedono a tutte le parti di «aumentare urgentemente» le riduzioni delle emissioni, l’adattamento alle conseguenze dei cambiamenti climatici e i «mezzi di attuazione».
Il gruppo ha anche chiesto «progressi» nei negoziati sui risarcimenti per i danni causati dal cambiamento climatico nelle regioni povere, una questione controversa che è anche in cima all’agenda del vertice sul clima COP27 in Egitto.
L’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius all’anno, come concordato nel patto di Parigi, «richiede un’azione e un impegno significativi ed efficaci da parte di tutti i Paesi».
«Ricordiamo ed esortiamo i Paesi sviluppati a rispettare gli impegni assunti di mobilitare congiuntamente e con urgenza 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 e fino al 2025, nel contesto di una significativa azione di mitigazione e di trasparenza nell’attuazione», aggiunge il gruppo nella bozza di dichiarazione.
In questo ambito, i Paesi hanno anche ribadito che i sussidi ai combustibili fossili dovrebbero essere eliminati «a medio termine».