Un nuovo audio di una telefonata fatta durante il massacro di Uvalde, che ha ucciso 19 bambini e due insegnanti, mostra l’inazione della polizia texana durante l’assalto alla scuola, tra le polemiche sulle presunte mancanze nella risposta della polizia.
Da questo audio si evince chiaramente che il capo della polizia sapeva che all’interno della Robb Elementary School c’erano tra gli otto e i nove bambini vivi e che dovevano essere salvati il prima possibile, secondo le informazioni a cui ha avuto accesso la CNN, che ha indicato che, tuttavia, gli agenti non sono stati in grado di organizzare il salvataggio in modo adeguato.
L’agente Mariano Pargas ha chiamato i colleghi del Dipartimento di Polizia di Uvalde per avere maggiori dettagli su quanto stava accadendo il 24 maggio, dopo che una bambina di dieci anni aveva contattato gli agenti affermando di trovarsi in un’aula «piena di vittime».
Tuttavia, una serie di errori di comunicazione e di leadership ha portato a una risposta caotica che ha richiesto agli agenti 77 minuti per trattenere l’aggressore che ha fatto irruzione nella scuola con una pistola. Alcuni poliziotti hanno affermato di non essere a conoscenza delle chiamate al 911, mentre altri hanno sostenuto di non aver potuto sentire le trasmissioni radio.
Ora, le chiamate fatte al telefono di Pagas mostrano che uno dei vertici del Corpo era a conoscenza della chiamata al 911 fatta dall’interno dell’aula e che forniva informazioni precise sulla posizione dei bambini rimasti in vita.
La conversazione, registrata come parte della procedura di routine della polizia, mostra come Pargas effettua una chiamata alle 12.16 (ora locale), circa sei minuti dopo che lo studente ha chiamato la polizia, e viene aggiornato sulla situazione.
Tuttavia, l’analisi dei dati raccolti suggerisce che Pargas si è recato da un agente della Guardia di frontiera per informarlo della presenza di vittime e, intorno alle 12.18, dimentica di nominare i bambini ancora vivi quando parla con un ranger del Texas.
Poi si dirige verso l’ingresso della scuola, allontanandosi dagli agenti che si trovano accanto a una delle aule interessate e che non entreranno in classe per altri 30 minuti.
La polizia è entrata nelle aule e ha sparato all’assalitore alle 12.50, quasi 80 minuti dopo l’inizio del massacro.