
Il governo iraniano ha condannato una risoluzione approvata contro di lui da alcuni Paesi del Consiglio dei governatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), avvertendo che essa influirà sul processo di risoluzione dei problemi tecnici con l’agenzia nucleare delle Nazioni Unite.
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha definito «inaccettabile» la misura approvata da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania che critica la mancata cooperazione del Paese mediorientale con l’indagine dell’Agenzia nucleare delle Nazioni Unite sulle tracce di uranio in almeno tre dei suoi impianti.
Secondo Kanaani, la proposta dei quattro Paesi è arrivata mentre una delegazione dell’agenzia nucleare iraniana ha negoziato con l’AIEA nelle ultime settimane per «trovare soluzioni pratiche a problemi di salvaguardia complicati e tecnici».
Il governo iraniano ha quindi denunciato il tentativo dei quattro Paesi occidentali di «approfittare delle recenti situazioni» e di esercitare maggiori pressioni sul Paese, che «influenzeranno negativamente il processo di risoluzione dei problemi tecnici da parte dell’agenzia nucleare delle Nazioni Unite».
A questo proposito, il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano ha invitato i Paesi membri del Movimento dei Non Allineati (NAM) – che comprende 120 Paesi dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina, dei Caraibi e dell’Europa – a votare contro la risoluzione e a esprimere «apertamente» la loro posizione.
Tuttavia, l’Iran ha dichiarato di essere impegnato a «un accordo di salvaguardia globale» e a continuare a collaborare con l’AIEA nell’ambito di tale accordo.
La risoluzione contro l’Iran è stata sostenuta da 26 dei 35 membri del consiglio dell’AIEA. Secondo Bloomberg, Cina e Russia si sono opposte alla misura, mentre almeno cinque Paesi si sono astenuti.






