
Il ministro degli Esteri neozelandese Nanaia Mahuta ha annunciato lunedì un nuovo pacchetto di sanzioni contro 22 persone dell'»élite» russa per il loro sostegno all'»invasione illegale» dell’Ucraina, tra cui le due figlie del presidente russo Vladimir Putin, Maria e Katerina.
Mahuta ha osservato che questa è la terza volta che la Nuova Zelanda agisce contro «i potenti e i ricchi della Russia» in una nuova guerra che si trascina da nove mesi, dopo le sanzioni di maggio e settembre.
Il ministro neozelandese ha dichiarato che i 22 individui, ai quali tra l’altro è vietato l’ingresso nel Paese, sono stati ricompensati in Russia con «ricchezza e influenza» per il loro ruolo di primo piano nel sostenere «l’invasione illegale e ingiustificata dell’Ucraina».
Tra questi, le due figlie di Putin, Maria Vladimirovna Vorontsova e Katerina Vladimirovna Tikhonova; la moglie e i figli del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov; il governatore della Banca Centrale Elvira Sakhipzadovna Nabiullina; la moglie e il figlio del presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
«Come membri dell’élite politica ed economica, questi individui permettono l’aggressione della Russia in Ucraina», ha denunciato Mahuta. Dall’inizio della guerra, la Nuova Zelanda ha imposto sanzioni a più di 1.200 persone ed entità.
Sono state sanzionate anche altre quattro società «di rilevanza economica o strategica per la Russia». In questo caso, si tratta di settori legati all’energia, ai trasporti e alle nuove tecnologie.






