
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha messo in dubbio la versione ucraina dell’incidente missilistico in Polonia, sostenendo che potrebbe essere stata «una grande operazione a bandiera falsa» per incolpare le forze russe del lancio e giustificare una possibile risposta.
«I polacchi e gli ucraini si rammaricano che non si tratti di un missile russo. Hanno bisogno di una provocazione, di un’escalation», ha detto Lukashenko lunedì durante un incontro riportato dall’agenzia di stampa ufficiale BelTA, in cui ha detto che stava cercando di raccogliere «ulteriori informazioni» sul caso.
Il leader bielorusso ha suggerito che il missile viaggiava «nella direzione opposta» a quella dei missili russi che avrebbe cercato di intercettare e in un momento in cui «non c’erano missili in aria». Tra le domande che rimangono, ha citato: «In quale momento gli ucraini hanno sparato il missile S-30, verso quale obiettivo?
«Anche gli americani sono in silenzio», ha detto Lukashenko, che ha comunque riconosciuto il suo omologo statunitense, Joe Biden, che poche ore dopo l’incidente aveva già indicato l’Ucraina come la fonte del missile abbattuto in Polonia. «Ben fatto, Joe Biden», ha detto Lukashenko, che ha sottolineato come la questione «sia rapidamente uscita dai titoli dei giornali occidentali».






