Le autorità della capitale della Namibia, Windhoek, hanno annunciato mercoledì la rimozione di una statua in onore di Curt von François, il principale colono tedesco, considerato il fondatore della città.
Il portavoce del governo Harold Akwenye ha dichiarato che la statua di von François sarà spostata temporaneamente al Museo dell’Indipendenza, anche se i piani futuri non sono ancora chiari.
Job Amupanda, ex sindaco della Namibia, ha dichiarato alla DPA che la rimozione della statua segna «l’inizio di un processo di decolonizzazione» della Namibia, e in particolare della città.
La controversia sulla statua di Von François è salita alla ribalta negli ultimi due anni, quando l’attivista namibiana Hildegard Titus ne ha chiesto la rimozione, richiesta che ora lei stessa ritiene sia stata la causa scatenante.
Titus ha anche riconosciuto ai microfoni dell’agenzia tedesca che Von François rappresenta il passato più violento di Windhoek e che la sua figura non dovrebbe essere glorificata e non dovrebbe occupare uno spazio pubblico.
Sebbene gli storici siano sempre meno chiari sul reale ruolo di Von François in Namibia, suggeriscono che potrebbe essere stato lui a dare l’ordine di un brutale attacco tedesco a Hornkranz in cui furono uccise decine di persone.
L’attuale Namibia era conosciuta come Africa Tedesca del Sud-Ovest fino al 1915, quando ottenne l’indipendenza dal Paese colonialista europeo, che fino ad allora governava con il pugno di ferro e reprimeva violentemente ogni accenno di insurrezione.
In effetti, è in questo Paese che si pensa abbia avuto luogo il primo genocidio del XX secolo, quando i tedeschi compirono un genocidio contro gli Herero e i Nama in risposta al loro tentativo di rivolta.
Le autorità tedesche e namibiane stanno negoziando da tempo una proposta per un possibile accordo di riconciliazione tra le ex potenze coloniali e colonizzatrici.