Alla vigilia della prima partita del Brasile ai Mondiali di calcio Qatar 2022, gruppi di sostenitori di Jair Bolsonaro hanno lanciato una campagna per boicottare il torneo nel tentativo di mantenere la pressione nelle strade affinché le proteste antidemocratiche che dal 30 ottobre si stanno svolgendo in varie parti del Paese per protestare contro la vittoria di Luiz Inácio Lula da Silva non finiscano per essere contrastate.
Al diavolo la Coppa, restiamo forti per un Brasile libero», oppure «Io dico no alla Coppa», sono alcuni degli slogan che si sono susseguiti nei gruppi WhatsApp e Telegram per tutta la settimana, così come nei raduni che si stanno susseguendo davanti ai cancelli delle caserme dell’esercito, dove, tra una preghiera e l’altra, si chiede un intervento militare delle istituzioni.
Ora i sostenitori di Bolsonaro non si limitano a protestare per il «ritardo» delle Forze Armate nell’intervenire, ma si concentrano anche sul tentativo di scoraggiare la gente a seguire il torneo di calcio per eccellenza, in cui il Brasile ha già debuttato con una vittoria per 2-0 sulla Serbia.
La vera partita è contro il comunismo», «La Coppa succede, il tuo Paese resta», recitano altri slogan, da cui non viene risparmiata nemmeno la nazionale, i cui giocatori vengono presi di mira nonostante alcuni, come Neymar, siano dichiaratamente sostenitori dell’attuale presidente del Brasile, riporta il quotidiano «O Globo».
«La nostra libertà non arriverà con le elezioni, il 99% dei giocatori gioca in Europa e l’allenatore è un PT dichiarato», recita uno di questi messaggi, riferendosi alla presunta affinità con il Partito dei Lavoratori dell’allenatore brasiliano Adenor Leonardo Bacch, meglio conosciuto come ‘Tite’.
Mentre molti di questi seguaci scommettono di lasciare da parte la Coppa del Mondo per continuare davanti alle caserme come prima o bloccare il traffico sulle strade del Paese, c’è anche chi ha sostenuto di utilizzare l’evento calcistico per esprimere il proprio rifiuto di Lula da Silva sugli spalti.
Nelle ultime ore si sono verificati nuovi blocchi stradali e blocchi su una delle strade principali che portano all’aeroporto internazionale Viracopos, nella città di Campinas, San Paolo.
Le immagini condivise sui social network mostrano come gli scontenti della sconfitta di Bolsonaro alle urne abbiano eretto barricate e utilizzato i propri veicoli per ostacolare il traffico.