
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato che in futuro incontrerà il suo omologo egiziano Abdelfattah al-Sisi, dopo la stretta di mano tra i due leader durante i Mondiali di calcio in Qatar, primo importante segnale di disgelo in anni di relazioni diplomatiche tese.
«Il processo con l’Egitto è iniziato», ha dichiarato Erdogan in un’intervista a Haberturk TV, riportata da Bloomberg. «Dopo i colloqui a livello ministeriale ci incontreremo faccia a faccia», ha dichiarato, senza precisare la data dell’incontro.
La stretta di mano in Qatar ha fatto seguito a sporadici colloqui e sforzi per migliorare le relazioni nel quadro di una più ampia spinta a colmare le divisioni nella regione con il graduale ritiro degli Stati Uniti dall’area.
Erdogan ha rivelato per la prima volta di aver parlato con Al Sisi per circa 30-45 minuti durante il loro incontro a Doha e che «entrambe le parti sono rimaste soddisfatte dell’incontro».
«Se le relazioni con l’Egitto tornano alla normalità, possiamo fare lo stesso con la Siria», ha azzardato Erdogan parlando di un possibile incontro con il leader siriano Bashar al-Assad, un paria per la comunità occidentale dallo scoppio della guerra nella repubblica araba.
Le relazioni bilaterali sono state gravemente danneggiate dopo il colpo di Stato guidato da Al Sisi nel 2013, che ha rovesciato l’islamista Mohamed Mursi, che un anno prima era diventato il primo presidente eletto nella storia del Paese dopo la cacciata di Hosni Mubarak nel 2011, nel bel mezzo della «primavera araba».
Le tensioni tra i due Paesi sono aumentate negli ultimi anni anche per le dispute territoriali nel Mediterraneo orientale, dove la Turchia è alleata della Libia nelle sue rivendicazioni sulle acque territoriali con potenziali risorse di idrocarburi, mentre l’Egitto è più allineato con la Grecia.






