Martedì le autorità polacche hanno negato l’accredito stampa a un corrispondente dell’agenzia di stampa russa Sputnik per partecipare a una riunione del Consiglio dei ministri dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) nel bel mezzo dell’invasione russa dell’Ucraina.
Poco dopo l’apertura del processo di accreditamento per l’incontro previsto per l’1-2 dicembre, la richiesta del giornalista è stata negata e gli è stato comunicato che era stata approvata, secondo le agenzie di stampa russe.
In seguito, però, ha ricevuto una lettera che lo informava che l’accreditamento era stato rifiutato «durante un processo di verifica». Il giornalista ha anche presentato un documento in cui chiedeva «spiegazioni» sull’accaduto, ma non ha ricevuto alcuna risposta.
La Polonia, che detiene la presidenza di turno dell’OSCE, ha confermato il 21 novembre di aver posto il veto alla partecipazione del Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov all’incontro, che riunisce più di 50 Paesi di Europa, Asia e Nord America.
Il governo russo, da parte sua, ha definito la decisione «provocatoria» e ha affermato che non ha precedenti. La settimana scorsa, a un gruppo di deputati russi è stato impedito di partecipare alla sessione dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE a Varsavia perché non avevano il visto.