Il governo etiope ha dichiarato giovedì che i colloqui con il Fronte di Liberazione del Popolo del Tigray (TPLF) sul processo di disarmo del gruppo saranno completati «nei prossimi giorni» come parte dell’attuazione dell’accordo di cessazione delle ostilità firmato a novembre in Sudafrica.
Il Servizio di Comunicazione del Governo ha indicato in un comunicato che il primo incontro tra l’Esecutivo e il gruppo armato è iniziato in giornata nella città di Shire, dopo aver «assunto le sue funzioni» mercoledì.
«Il comitato, composto da membri del governo e da combattenti armati del Tigrai, dovrebbe completare il suo lavoro nei prossimi giorni», ha dichiarato il comunicato sul suo account Twitter, prima di sottolineare che il piano «affronterà il disarmo e le questioni correlate».
L’ambasciatore dell’Etiopia in Kenya, Bacha Debele, ha rivelato che il TPLF consegnerà le armi pesanti sabato. «Per quanto riguarda la consegna delle armi pesanti, avrebbero dovuto consegnarle il 17 novembre, ma ora è stato deciso che le consegneranno il 3 dicembre», ha dichiarato, come riportato dalla BBC.
Il 23 novembre, il Fronte di Liberazione del Popolo del Tigray (TPLF) ha affermato che il processo di consegna delle armi pesanti è legato al ritiro delle truppe alleate etiopi dalla regione del Tigray (nord), giorni dopo che il governo aveva affermato che tale ritiro dipendeva dal processo di disarmo.
Il conflitto in Tigray è scoppiato nel novembre 2020 a seguito di un attacco del TPLF alla principale base dell’esercito a Mekelle, dopo il quale il governo del Primo Ministro Abiy Ahmed ha ordinato un’offensiva contro il gruppo a seguito di mesi di tensioni politiche e amministrative, tra cui il rifiuto del TPLF di riconoscere un rinvio delle elezioni e la sua decisione di tenere elezioni regionali al di fuori di Addis Abeba.
Il TPLF accusa Abiy di aver alimentato le tensioni da quando è salito al potere nell’aprile 2018, quando è diventato il primo Oromo ad assumere la carica. Fino ad allora, il TPLF era stato la forza dominante all’interno della coalizione al governo dell’Etiopia dal 1991, il Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope (EPRDF), a base etnica. Il gruppo si è opposto alle riforme di Abiy, viste come un tentativo di minare la propria influenza.