Gli insegnanti del Comitato statale di coordinamento dei lavoratori dell’istruzione di Guerrero (CETEG) hanno revocato l’accampamento che avevano mantenuto dal 22 novembre nella piazza dello Zócalo di Città del Messico.
Il segretario generale della CETEG, Héctor Torres Solano, ha spiegato che «ce ne andiamo, ma non come una sconfitta, bensì per cercare di riorganizzarci e tornare con più forza, con più coraggio», secondo il quotidiano messicano «La Jornada».
Centinaia di educatori hanno rimosso i teloni e le tende eretti durante l’intervento di Torres, che ha ringraziato il sostegno degli insegnanti, provenienti soprattutto dalle città della Montaña Alta di Guerrero.
«Continueremo a lottare per un’istruzione pubblica che risponda alle esigenze del nostro popolo e per condizioni di lavoro dignitose», ha sottolineato.
Torres, accompagnato dai dirigenti del Comitato Nazionale di Coordinamento dei Lavoratori dell’Educazione (CNTE), ha annunciato un’Assemblea Nazionale di Rappresentanza degli insegnanti dissidenti «in cui si valuterà la Giornata Nazionale di Lotta e si proporranno gli assi di un nuovo piano d’azione».
Gli educatori hanno avvertito che «ora non ci ascoltano, applicano la politica delle orecchie sorde, ma ci vedremo alle elezioni del 2024, quando chiederanno di nuovo il sostegno di migliaia di insegnanti, che oggi hanno semplicemente ignorato».