Ariel Danilo Majin, coordinatore della Guardia Indígena di Soratá, comune del Cauca, nel Pacifico colombiano, è stato assassinato in quella che è la prima morte di un leader sociale colombiano nel mese di dicembre, dopo gli undici omicidi del mese precedente.
Majin era scomparso dal 24 novembre. Il 2 dicembre il suo corpo senza vita è stato ritrovato in una zona rurale del comune di Policarpa, nel nord di Nariño, ha riferito l’Istituto per gli studi sullo sviluppo e la pace (Indepaz).
Il defunto era il coordinatore del cabildo di Tulpaz, che fa parte del resguardo di Río Blanco. L’ultima volta che è stato visto vivo, aveva detto ai suoi parenti che si stava recando a Policarpa in cerca di lavoro e fino a prima di mezzogiorno del giorno della sua scomparsa è stato visto passare per il settore di Tarabita, secondo il Consiglio indigeno regionale del Cauca (CRIC).
«Chiediamo alla Procura di indagare sui fatti e di fare giustizia. Difendere la vita e il territorio non deve costarci la vita. Avvisiamo le organizzazioni per i diritti umani e il governo nazionale di adottare misure per salvaguardare e proteggere l’integrità delle comunità ancestrali nel dipartimento di Cauca e in Colombia», ha dichiarato la senatrice del MAIS (Moviento Alternativo Indígena Social) Aida Quilcué.
Si tratta del secondo leader sociale assassinato a Nariño nell’ultima settimana, dopo l’uccisione del giornalista Wilder Alfredo Córdoba, direttore del canale televisivo privato La Unión nel dipartimento di Nariño. Secondo il media digitale regionale Popayán Denuncia, Córdoba è stato ucciso da sicari nel pomeriggio di lunedì 28 novembre.
Indepaz ha segnalato 179 omicidi di leader sociali nel corso del 2022, con un aumento rispetto all’anno precedente, quando erano state segnalate 161 morti nello stesso arco di tempo. Ha inoltre riportato 90 massacri quest’anno, 28 dei quali da quando Gustavo Petro è diventato presidente colombiano.