Gli esperti delle Nazioni Unite hanno espresso mercoledì la loro preoccupazione per il macroprogetto del Treno Maya, 1.500 chilometri di ferrovia nella penisola messicana dello Yucatan, a causa degli effetti collaterali che potrebbe avere sull’ambiente, sulle popolazioni indigene e sull’uso delle risorse naturali.
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador è uno dei principali sostenitori di questo progetto, ma gli esperti ritengono che il governo debba adottare «misure aggiuntive» che garantiscano in ultima analisi il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente.
Mettono in guardia dalle minacce e dagli attacchi contro chi contesta questa iniziativa, nonché dall’accesso limitato a una giustizia indipendente e imparziale, in un contesto particolarmente problematico perché si tratta di un progetto elevato allo status di sicurezza nazionale.
Questo cambiamento di status permette di derogare ad alcune salvaguardie, ma per gli esperti non può far sì che il Messico si sottragga al suo «obbligo» di «rispettare, proteggere e adempiere ai diritti umani delle persone interessate da questo megaprogetto e di proteggere l’ambiente in conformità con gli standard internazionali».
Questa decisione, hanno avvertito, «non solo ha il potenziale di permettere che le violazioni dei diritti umani non vengano affrontate, ma mina anche l’obiettivo del progetto di portare uno sviluppo sociale ed economico inclusivo e sostenibile nei cinque Stati messicani coinvolti».
La presidente del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, Fernanda Hopenhaym, ha inoltre espresso «grave preoccupazione» per «il crescente coinvolgimento dei militari nella costruzione e nella gestione del progetto», che è stato oggetto di controversie fin dalla sua concezione.
Tra le richieste avanzate da questi relatori c’è la necessità di una partecipazione significativa delle comunità colpite, nonché la necessità che qualsiasi valutazione dei potenziali impatti del Treno Maya sia sviluppata e pubblicata in modo chiaro.
«Il consenso libero, preventivo e informato delle popolazioni indigene deve essere rispettato e gli impatti cumulativi reali e potenziali dei progetti devono essere valutati in modo trasparente, in conformità con gli standard internazionali in materia di diritti umani e ambiente», hanno sottolineato i firmatari.
MESSAGGIO ALLE AZIENDE Il messaggio dei relatori si estende anche al coinvolgimento delle aziende, che vengono esortate a prendere in considerazione tutte le implicazioni di un progetto che comporta costi per circa 20 miliardi di dollari.
Ritengono che «le aziende e gli investitori rilevanti domiciliati in Spagna, Stati Uniti e Cina non possono chiudere gli occhi sui gravi problemi di diritti umani legati al progetto Tren Maya».