L’esercito iracheno ha ucciso otto presunti membri del gruppo jihadista dello Stato Islamico in un bombardamento nelle montagne di Hamrin, nel nord dell’Iraq, martedì, hanno confermato fonti della sicurezza.
Le fonti hanno dichiarato all’emittente televisiva irachena Al Sumaria che l’attacco aereo è stato effettuato dopo «molti giorni di monitoraggio da parte dell’intelligence militare» per individuare gli obiettivi del gruppo jihadista nell’area.
Hanno inoltre sottolineato che gli agenti delle forze antiterrorismo hanno lanciato un’operazione di terra per accedere al sito e ispezionare l’area, nonché per recuperare i corpi dei sospetti.
Almeno due membri delle Forze di Mobilitazione Popolare (PMF), una coalizione di milizie sciite filogovernative sostenute dall’Iran, sono stati uccisi martedì in un’operazione nella provincia di Babil, come riportato dall’emittente televisiva curda Rudaw. Durante l’operazione, uno dei sospetti ha fatto esplodere l’esplosivo che portava con sé.
Negli ultimi mesi lo Stato Islamico ha intensificato le operazioni e gli attacchi contro le forze di sicurezza e i civili, nonostante la sua sconfitta territoriale in Iraq nel dicembre 2017, spingendo le autorità a lanciare diverse operazioni contro il gruppo jihadista.
La scorsa settimana il gruppo ha annunciato la morte del suo leader, Abu al-Hassan al-Hashemi al-Quraishi, in un’operazione in Siria e ha confermato Abu al-Hussein al-Husseini al-Quraishi come nuovo leader, senza ulteriori dettagli sulla sua identità. Lo Stato Islamico ha perso tre leader dopo la morte di Abu Bakr al-Baghdadi nel 2019.