Il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, Faisal Bin Farhan, ha avvertito che gli Stati del Golfo potrebbero adottare le proprie misure di sicurezza nel caso in cui l’Iran finisse con un’arma nucleare in mano e ha chiesto maggiori garanzie per verificare che il programma nucleare della Repubblica Islamica sia pacifico, come sostiene Teheran.
«Se l’Iran mette le mani su un’arma nucleare, tutto può accadere», ha avvertito durante la Conferenza politica mondiale di Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). «Siamo in uno spazio molto pericoloso nella regione e ci si può aspettare che gli Stati regionali guardino a come garantire la propria sicurezza», ha aggiunto.
L’Arabia Saudita è ora impegnata in un processo di ripristino delle relazioni con l’Iran, suo grande nemico regionale, grazie alla mediazione dell’Iraq. Tuttavia, il ministro si è dichiarato «scettico» su qualsiasi aspettativa di rilancio dell’accordo nucleare tra l’Iran e la comunità internazionale, paralizzato da quando gli Stati Uniti hanno deciso di abbandonarlo unilateralmente nel 2018.
«Siamo favorevoli a condizione che sia un punto di partenza, non un punto di arrivo, in vista di un accordo successivo ancora più forte», ha detto il principe saudita, riferendosi alle numerose richieste dei Paesi del Golfo di estendere i termini dell’accordo, ad esempio, all’uso di droni iraniani da parte di gruppi come l’insurrezione huthi dello Yemen.
Tuttavia, il ministro ha spiegato che «i segnali al momento non sono molto positivi» e ha chiesto «maggiori certezze» per verificare che le dichiarazioni dell’Iran, che ha ribadito in numerose occasioni di non avere intenzione di costruire un’arma atomica, siano vere. «Sarebbe molto confortante poterlo credere», ha aggiunto, in dichiarazioni riportate dalla Saudi Gazette.