Il primo ministro serbo Ana Brnabic ha criticato domenica la Germania per aver preso posizione contro l’impiego dell’esercito serbo per proteggere la popolazione del Kosovo settentrionale, definendo «assurde» le dichiarazioni tedesche.
Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha definito «inaccettabile» l’iniziativa annunciata il giorno prima dal presidente serbo Aleksandar Vucic, che è obbligato a chiedere l’autorizzazione alla missione KFOR della NATO per qualsiasi dispiegamento militare nel Kosovo indipendente, teatro questo fine settimana di una recrudescenza delle tensioni.
Brnabic ha poi ricordato che l’ultimo annuncio dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7 del maggio 2022 per risolvere le varie crisi nel mondo ha stabilito la rigorosa attuazione delle rispettive risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
«Ora, sorprendentemente, il Ministero degli Esteri tedesco dice esplicitamente che la risoluzione (…) che stabilisce che la Serbia ha il diritto di chiedere il ritorno di un certo numero di forze di sicurezza in Kosovo dovrebbe essere ignorata perché è ‘inaccettabile'», ha detto, citando il diplomatico tedesco.
In questo senso, il premier serbo ha criticato i criteri con cui l’Occidente sceglie quali risoluzioni rispettare, seguendo le dichiarazioni di Baerbock.
«In termini di diritto internazionale e stabilità, quali criteri utilizzate per decidere quale risoluzione delle Nazioni Unite debba essere rispettata e quale ignorata?
«Per esempio, nel caso della Libia (…) dovrebbe essere rispettata, ma nel caso della Serbia (…) dovrebbe essere ignorata? Un livello di assurdità impressionante», ha criticato Brnabic.
Ha chiesto il rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite. «I serbi in Kosovo vogliono pace e stabilità. Non ci dispiacerebbe vedere un po’ di rispetto per il diritto internazionale, per la Carta delle Nazioni Unite, per le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU…».
«Un’ultima cosa: non ci sarebbero tensioni da ridurre se (il primo ministro kosovaro Albin) Kurti rispettasse gli accordi e non li rompesse unilateralmente», ha detto.
Il Kosovo settentrionale si trova ora nel mezzo di un vuoto istituzionale in seguito al boicottaggio dei comuni serbi del Kosovo e il presidente del Kosovo, Vjosa Osmani, ha annunciato il rinvio delle elezioni locali di fronte al caotico scenario politico.
A ciò si aggiungono episodi di violenza, come quello avvenuto ieri sera contro una pattuglia della missione civile dell’UE, EULEX, senza che si siano registrate vittime.