
Una commissione parlamentare tedesca ha confermato lunedì che le persone arrestate in Germania con il sospetto di pianificare un colpo di Stato avevano intenzione di reclutare e formare un esercito parallelo per raggiungere i loro obiettivi.
Il presunto complotto, che è stato sventato in una serie di incursioni e perquisizioni in tutto il Paese nel corso dell’ultima settimana, prevedeva la creazione di quasi 300 «compagnie di sicurezza nazionale» in varie parti del Paese da cui sarebbe stato formato un nuovo esercito.
La Commissione giuridica del Bundestag tedesco ha dichiarato che gli investigatori sono giunti a questa conclusione dopo aver raccolto numerose «dichiarazioni confidenziali». A questo proposito, hanno avvertito che in alcuni Länder, come la Sassonia, la Turingia e il Baden-Württemberg, erano già state adottate misure in tal senso.
I deputati hanno avvertito che, sebbene non vi fossero indicazioni di un imminente colpo di Stato, vi erano prove di una minaccia a causa della volontà del gruppo di usare la violenza per raggiungere i propri obiettivi.
Almeno 25 sospetti, tra cui l’ex deputata dell’estrema destra Alternativa per la Germania Birgit Malsack-Winkemann, sono stati arrestati in relazione al gruppo, che segue una congerie di miti cospirativi delle ideologie dei cosiddetti Reichsburger (Cittadini del Reich) ed è stato etichettato come terroristico dal governo.
Clara Bünger, deputata e membro della commissione, ha dichiarato che durante i raid sono stati trovati anche più di 400.000 euro in contanti, oltre a monete d’oro e d’argento. Inoltre, il gruppo disponeva di lingotti d’oro per un valore di 6 milioni di euro.
Il caso, che ha sconvolto la Germania, viene discusso in parlamento questa settimana. Gli uomini arrestati sono sospettati di essere membri di un’organizzazione terroristica i cui presunti capi sono stati identificati come «Rudiger» e «Principe Henrich XIII». Quest’ultimo sarebbe il pronipote di Guglielmo II di Germania, l’ultimo imperatore tedesco e re di Prussia, costretto ad abdicare nel 1918 dopo la Prima Guerra Mondiale.






