Le autorità iraniane hanno annunciato mercoledì l’uccisione di due presunti terroristi coinvolti nell’attentato di novembre nella città di Izeh, che ha ucciso sette persone e ne ha ferite più di una dozzina.
La Guardia Rivoluzionaria iraniana ha dichiarato che le forze di sicurezza hanno lanciato un’operazione congiunta nell’ambito di «rigorosi sforzi di intelligence» contro diverse persone coinvolte nell’attacco, aggiungendo che altri due sospetti sono stati arrestati.
Ha inoltre sottolineato che la cellula terroristica «ha ricevuto un colpo» con questa operazione e ha sottolineato che ha portato al sequestro di armi e munizioni, come riportato dall’agenzia di stampa iraniana Mehr.
Ha inoltre sottolineato che i terroristi hanno ricevuto addestramento e sostegno da «monarchici con base all’estero» che volevano usarli per «provocare disordini e insicurezza, oltre che per compiere attacchi terroristici».
Il ministro degli Esteri iraniano Hosein Amirabdolahian ha accusato Israele e altri Paesi «occidentali» di pianificare «una guerra civile», un giorno dopo l’attacco, compiuto in un mercato di Izeh. Ha sottolineato che queste persone «dovrebbero sapere che l’Iran non è la Libia o il Sudan» e ha ribadito che «i nemici hanno attaccato l’integrità dell’Iran e l’identità iraniana».
Fonte: (EUROPA PRESS)