Il viaggio del Presidente ucraino Volodymyr Zelenski negli Stati Uniti ha tra i suoi principali oneri simbolici l’impegno ad inviare i missili Patriot, una tecnologia che, pur non apportando grandi cambiamenti in campo bellico, è destinata ad essere una bandiera dell’impegno politico e militare statunitense.
I Patriot – acronimo di Phased Array Tracking Radar for Intercept on Target – derivano da programmi avviati negli anni ’60 e sono stati impiegati per la prima volta negli anni ’80. Secondo il Center for Strategic and International Studies (CSIS), attualmente 18 Paesi dispongono di questa tecnologia, escludendo eventuali accordi con l’Ucraina.
Gli Stati Uniti hanno impiegato i Patriot nella prima Guerra del Golfo, anche se la loro efficacia è stata particolarmente apprezzata più di un decennio dopo, quando le truppe statunitensi hanno lanciato una nuova offensiva in Iraq per rovesciare il regime di Saddam Hussein. Negli ultimi anni hanno prestato servizio nella guerra in Yemen, tra gli altri scenari.
In un recente articolo di Marcos F. Cancian e Tom Karako, il CSIS osserva che l’Amministrazione non sta solo cercando di aiutare le forze ucraine a difendersi dagli attacchi russi, ma anche di chiarire che continuerà a sostenere il governo di Volodymyr Zelensky su tutti i fronti.
Negli ultimi mesi, infatti, Zelensky ha chiesto un miglioramento dei sistemi di difesa antiaerea, uno strumento fondamentale per fronteggiare un’offensiva che la Russia sta conducendo anche dall’aria, con lanci coordinati di missili in diversi punti dell’Ucraina praticamente in contemporanea.
Cancian e Karako sostengono che, in realtà, sia gli Stati Uniti che gli altri Paesi della NATO hanno poche possibilità di fornire tali sistemi all’Ucraina, poiché gli investimenti in tali tecnologie non sono stati così necessari per garantire la sovranità nazionale e facilitare le operazioni di guerra sul terreno.
Inoltre, nel caso del Patriot, si tratta di un sistema costoso – circa 1,1 miliardi di dollari, missili compresi – e l’addestramento richiede solitamente diversi mesi, un periodo che probabilmente sarà più breve nel caso dell’Ucraina.
NON SARA’ UN PUNTO DI INFLUENZA MILITARE Il CSIS sottolinea che il dispiegamento del Patriot non sarà in nessun caso decisivo per una potenziale sconfitta militare della Russia, poiché il sistema protegge solo l’area in cui è installato. Mosca ha anche avvertito che attaccherà tali attrezzature se verranno dispiegate sul territorio ucraino.
Il Ministero della Difesa spagnolo spiega che il radar del sistema è in grado di rilevare bersagli tra i 70 e i 130 chilometri di distanza, mentre ogni lanciatore può trasportare un massimo di quattro missili con una gittata fino a 100 chilometri. Questo tipo di batteria faciliterebbe la risposta ai missili e anche ai droni di grandi dimensioni.
Fonte: (EUROPA PRESS)