
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato giovedì una legge sui media già criticata a dicembre dall’Unione dei giornalisti ucraini per aver minacciato la libertà di espressione e per aver dato un giro di vite alla diffusione giornalistica della «propaganda» russa.
La misura, approvata a dicembre dal Parlamento ucraino con 299 voti a favore, vieta le notizie dei media che invocano o giustificano modifiche all’ordine costituzionale, così come quelle che invocano un conflitto che viola l’integrità territoriale dell’Ucraina.
La nuova legislazione, che amplia i poteri del Consiglio nazionale per le trasmissioni radiotelevisive, è stata respinta dall’Unione dei giornalisti ucraini, secondo cui la libertà di espressione nel Paese comincia a essere «minacciata».
«I giornalisti o altri operatori dei media che giustamente criticano la legge non sono stati invitati a nessun incontro. Le riunioni stesse si sono svolte in modo non trasparente, senza alcuna trasmissione pubblica», ha dichiarato in una dichiarazione sul suo sito web il 13 dicembre.
Ha anche accennato al fatto che questa nuova legislazione introduce «strumenti di censura». «Un valore importante che gli ucraini difendono oggi è la libertà di espressione e il diritto di ogni persona e cittadino di ricevere informazioni veritiere, imparziali e obiettive su ciò che accade in Ucraina e nei dintorni», ha dichiarato.
La legge stabilisce che non possono essere pubblicate informazioni che contengano propaganda del «regime totalitario russo» e simbologie associate all’invasione russa dell’Ucraina, ha riferito l’agenzia di stampa Ukrinform.
La controversa misura vieta anche la diffusione di informazioni che sostengono che la guerra ucraina sia un conflitto interno o civile e stabilisce un veto contro i programmi, ad eccezione dei notiziari, in cui compaiono persone sulla «lista nera» dell’Ucraina.
Secondo i media ucraini, in caso di mancato rispetto della legge, le autorità prevedono multe, la cancellazione dalla registrazione o il divieto di pubblicare e distribuire informazioni sui media cartacei e digitali.
Fonte: (EUROPA PRESS)