
I dimostranti nelle città a maggioranza serba del nord del Kosovo hanno completato venerdì la rimozione delle barricate che hanno mantenuto per più di due settimane per protestare contro il governo di Pristina per la detenzione di cittadini serbi del Kosovo, ma i valichi di frontiera con la Serbia a Jarinje e Brjnak rimangono chiusi, ha confermato l’emittente statale serba RTS.
Anche il portale di notizie Kosovo on Line ha confermato la rimozione delle barricate, ad eccezione di due camion dati alle fiamme mercoledì e giovedì nel nord di Mitrovica, che rimangono ancora in mezzo alla strada.
La completa rimozione delle barricate conferma un certo allentamento della tensione nell’area dopo uno degli scontri più pericolosi degli ultimi anni tra Kosovo e Serbia, iniziato con la crisi scoppiata nel settembre 2021 sulle competenze in materia di immatricolazione dei veicoli e conclusosi con un vuoto istituzionale nelle città a maggioranza serba del Kosovo settentrionale, attacchi alle pattuglie della missione UE, arresti di ex poliziotti serbi del Kosovo e una mossa praticamente senza precedenti da parte di Belgrado di schierare l’esercito serbo nell’area.
Infine, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha annunciato nella tarda serata di mercoledì l’inizio del ritiro delle barricate dopo aver ricevuto assicurazioni che il governo del Kosovo non avrebbe dispiegato le sue «forze speciali» nei villaggi serbi del Kosovo.
«Per la prima volta», ha detto Vucic venerdì, «abbiamo garanzie che quello che Pristina chiama ‘esercito’ non può essere dispiegato senza il consenso dei serbi locali e della Serbia».
«L’importante è che non ci siano persecuzioni, morti e feriti, perché il Kosovo sa bene che non ha nulla da fare lì, né può sopravvivere senza il nord», ha aggiunto.
Fonte: (EUROPA PRESS)






