
Il governatore di Santa Cruz, Luis Fernando Camacho, dovrà trascorrere quattro mesi in detenzione preventiva ordinata dal tribunale in seguito al suo arresto con l’accusa di aver infiammato la crisi politica che ha travolto la Bolivia nel 2019.
Il governatore è stato trasferito questa mattina presto (ora locale) nel carcere di Chonchocoro dove sconterà i quattro mesi di detenzione ordinati dal giudice Sergio Pacheco, riferisce «El Diario», mentre il Comitato Civico, un potente conglomerato civico-imprenditoriale, ha iniziato uno «sciopero» di 24 ore per protestare contro l’arresto.
Il ministro della Giustizia boliviano Iván Lima ha dichiarato che la detenzione di Camacho è stata un esempio di rispetto del giusto processo legale, prima di confermare di aver già respinto uno dei due ricorsi presentati dagli avvocati dell’ex presidente del Comitato civico di Santa Cruz.
In questo senso, il ministro ha confermato che la difesa di Camacho ha presentato due ricorsi per la liberazione, uno nella città di La Paz, già respinto, e un altro a Santa Cruz, con gli stessi argomenti, che è ancora al vaglio del tribunale.
In risposta alle accuse di sequestro di persona mosse dall’avvocato del governatore, Martín Camacho, il ministro della Giustizia ha assicurato che Camacho è stato detenuto in ottemperanza a un ordine del pubblico ministero dopo essersi rifiutato di comparire nel caso in «ripetute» occasioni.
«La Procura può attivare l’arresto di qualsiasi cittadino che si rifiuti di rilasciare la propria dichiarazione», ha assicurato prima di ricordare che il processo noto come Colpo di Stato I, quando Evo Morales fu costretto a dimettersi dalla Presidenza a causa delle pressioni delle Forze Armate e dei sospetti di elezioni irregolari, è iniziato due anni fa e sia Camacho che la sua difesa erano a conoscenza del caso.
«Né il mandato d’arresto, né le azioni della polizia, né l’udienza cautelare possono essere discussi nel contesto di un giusto processo, con argomenti giuridici», ha aggiunto il capo di Stato in una conferenza stampa riportata da ‘El Deber’, prima di sottolineare che l’applicazione delle norme è uguale per tutti i boliviani, perché «non ci sono cittadini di prima e seconda classe».
Fonte: (EUROPA PRESS)






