
Venerdì il Parlamento italiano ha dato il via libera a una nuova legislazione contro i rave e le feste illegali, in una sessione fortemente segnata da polemiche e tensioni tra governo e opposizione.
La legge, approvata con 183 voti a favore e 116 contrari, è stata proposta dal governo di estrema destra di Giorgia Meloni, che ha sostenuto che queste feste spesso coinvolgono lo spaccio di droga e mettono in pericolo la sicurezza pubblica.
Dopo una tesa sessione parlamentare, il presidente del Paese, Sergio Mattarella, ha firmato la legge, che prevede pene da tre a dieci anni di carcere e multe fino a 10.000 euro.
L’opposizione, da parte sua, non solo ha criticato questa misura, ma ha denunciato il governo per aver approfittato dell’occasione per inserire nel voto un pacchetto di misure relative alla pandemia, al fine di garantirne l’approvazione.
Queste nuove misure prevedono che i medici e gli operatori sanitari che si sono rifiutati di vaccinarsi contro la COVID-19 possano tornare al loro lavoro, eliminando così il divieto imposto dal precedente governo in questi casi.
Già a novembre Meloni aveva emanato un decreto di revoca del provvedimento, ma con questo passo ha trasformato la decisione in legge, approvata dal Parlamento.
L’opposizione ha denunciato questo cambiamento di rotta come una risposta sbagliata da parte del governo, non solo a favore di coloro che si oppongono al vaccino, ma anche come un segnale sbagliato in un momento in cui la comunità internazionale teme nuovamente la diffusione del coronavirus in Cina.
In questo contesto, i gruppi di opposizione hanno cercato di bloccare l’approvazione del disegno di legge, ma il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana della Liga di estrema destra, ha interrotto i lavori e ha organizzato un voto espresso.
Fontana si è avvalso della cosiddetta «ghigliottina», una procedura che limita il tempo del dibattito in aula e permette così di arrivare rapidamente al voto finale. Finora questa manovra parlamentare è stata utilizzata solo in un’occasione.
Nel caso della «ghigliottina», il presidente della Camera è soggetto a sanzioni che vanno da multe pecuniarie a lunghe pene detentive.
La legge è stata proposta dalla dirigente dell’estrema destra Giorgia Meloni, che sostiene che questi raduni – spesso organizzati in edifici abbandonati e con migliaia di partecipanti – vendono droga e mettono in pericolo la sicurezza pubblica.
Dopo una tesa seduta del Parlamento italiano, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato nella notte la legge, che prevede pene da tre a dieci anni di carcere e multe fino a 10.000 euro.
L’opposizione ha fortemente criticato la misura, non solo perché la considera un attacco al diritto di riunione, ma anche perché sostiene che l’esecutivo ha approfittato della legislazione per includere un altro pacchetto di misure, tra cui alcune relative alla pandemia.
Fonte: (EUROPA PRESS)