
Dopo l’assalto di domenica alle istituzioni brasiliane, diversi membri del Congresso hanno iniziato a raccogliere il sostegno necessario per istituire una commissione parlamentare sia al Senato che alla Camera dei Deputati per indagare sul coinvolgimento dell’ex presidente Jair Bolsonaro in questi atti.
Sullo stile della commissione che negli Stati Uniti ha indagato lo scorso anno sul grado di coinvolgimento dell’ex presidente Donald Trump nell’assalto al Campidoglio, la senatrice Soraya Thronicke dell’Unione del Brasile ha già proposto attraverso i canali appropriati l’apertura di una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI).
La proposta di Thronicke, rivale di Bolsonaro e Luiz Inácio Lula da Silva al primo turno delle elezioni, è già stata sostenuta da altri senatori come Humberto Costa, del Partito dei Lavoratori (PT), Randolfe Rodrigues, del Partito Rosso, ed Eliziane Gama, di Cittadinanza, come riporta il quotidiano «O Globo».
Da parte sua, il deputato del PT Rogério Correia ha annunciato su Twitter che presenterà una proposta simile anche all’interno della Camera. «Proporrò un CPI del colpo di Stato», ha scritto sul social network.
«Solo con Bolsonaro in prigione avremo pace e democrazia. Non mi darò pace finché questo non accadrà. Mi esprimerò costantemente in questo senso durante il mio mandato. Mi sono già impegnato a richiedere un CPI su questi eventi», ha scritto Correia, che avrà bisogno di almeno 171 sostenitori tra i 513 seggi della Camera dei Deputati.
Di fronte a questi eventi, Bolsonaro si è disimpegnato e ha negato ogni responsabilità per quanto accaduto, come ha denunciato il gabinetto del presidente Lula. Il ministro della Giustizia, Flávio Dino, ha ricordato che l’ex presidente ha condotto una «transizione conflittuale» non riconoscendo i risultati delle elezioni e difendendo presunte teorie di frode.
Migliaia di sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro hanno preso d’assalto domenica il Congresso Nazionale, il Palazzo Planalto e la Corte Suprema a Brasilia, dopo diversi mesi di mobilitazioni e proteste violente per il malcontento nei confronti della vittoria di Luiz Inácio Lula da Silva alle urne.
A seguito di questi attacchi, il Presidente Lula ha decretato l’intervento federale a Brasilia per assumere i poteri di sicurezza, sottolineando che i «vandali fascisti» che hanno causato il caos saranno «perseguitati» e «puniti».
Fonte: (EUROPA PRESS)