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Petro mette in discussione il ruolo dell’OSA nella crisi brasiliana: «Ha perso la strada».

Roberto De Luca

2023-01-09
Sostenitori
Sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro attaccano due agenti a cavallo. – Matheus Alves./dpa

Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, lunedì ha messo in dubbio il ruolo dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) nella crisi politica che ha finito per colpire la democrazia brasiliana con l’assalto del bolsonarismo alla Plaza de los Tres Poderes, affermando che «ha perso la sua strada».

«La strategia dell’estrema destra latinoamericana non prevede la democrazia. Promuove processi senza l’esistenza di un reato per eliminare le leadership, colpi di stato parlamentari contro i leader eletti e colpi di stato violenti con centinaia di morti», ha scritto Petro su Twitter.

Le critiche di Petro all’OSA sono simili a quelle già espresse da altri leader della regione in altri momenti in cui il ruolo di questa organizzazione, così come quello del suo segretario generale, Luis Almagro, è stato messo in discussione, come nella crisi politica in Bolivia nel 2019.

Petro ha anche chiesto di rivedere la Convenzione americana sui diritti umani per rafforzarla, al fine di contrastare questo tipo di episodi come quelli che si stanno verificando in Brasile.

«Deve essere potenziato ed esteso ai diritti delle donne, all’ambiente e ai diritti collettivi. Questo trattato deve acquisire più strumenti giudiziari per l’azione democratica», ha dichiarato sul social network.

Infine, Petro ha ricordato la storia «sanguinosa» del «fascismo latinoamericano» nel continente, responsabile di «colpi di stato militari, milioni di esiliati e decine di migliaia di persone scomparse», motivo per cui ha proposto «un grande patto per la democrazia nelle Americhe con tribunali e capacità di azione».

Migliaia di sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro hanno preso d’assalto domenica il Congresso Nazionale, il Palazzo Planalto e la Corte Suprema a Brasilia, dopo diversi mesi di mobilitazioni e proteste violente per il malcontento nei confronti della vittoria elettorale di Luiz Inácio Lula da Silva.

A seguito di questi attacchi, il Presidente Lula ha decretato l’intervento federale a Brasilia per assumere i poteri di sicurezza, sottolineando che i «vandali fascisti» che hanno causato il caos saranno «perseguitati» e «puniti».

Fonte: (EUROPA PRESS)

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