
Vincent Magwenya, portavoce del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, ha dichiarato che le autorità hanno programmato diversi incontri questo giovedì e venerdì per proporre soluzioni alla crisi energetica del Paese che dura da mesi.
In una conferenza stampa, Magwenya ha spiegato che Ramaphosa «si rammarica profondamente» della situazione dopo che Eskom ha ridotto drasticamente la sua capacità elettrica a causa di molti fattori, tra cui le sue strutture, che sono obsolete e funzionano ancora a carbone.
«Il Presidente riconosce la frustrazione delle famiglie, dei genitori e degli alunni che hanno iniziato l’anno scolastico affrontando le interruzioni di corrente», ha dichiarato, aggiungendo che «la devastazione delle piccole imprese e l’impatto negativo sull’economia rimangono gravi», ha riportato il quotidiano Sowetan.
In piena crisi energetica, giovedì l’ente regolatore dell’energia Nersa ha dato il via libera a un aumento del 18,65% delle tariffe elettriche per gli anni 2023 e 2024, ha annunciato il suo presidente, Thembani Bukula.
L’annuncio fa seguito a diversi ritardi da parte della Nersa, che avrebbe dovuto prendere la decisione finale nel novembre dello scorso anno sulla richiesta di Eskom di aumentare i prezzi del 32%. L’azienda ha citato, tra le altre ragioni, l’aumento dei prezzi del carburante e i problemi di sostenibilità finanziaria.
Alla fine, Bukula ha sostenuto che l’aumento del 18,65% sarà effettuato per raggiungere un «equilibrio» per Eskom, i clienti e l’impatto sull’economia sudafricana, secondo The Star.
Fonte: (EUROPA PRESS)