
La Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) martedì ha dato ragione alla Spagna nella causa contro la Commissione europea per aver permesso al Kosovo di partecipare all’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC), annullando la decisione sulla base del fatto che Bruxelles non ha il potere di stabilire le regole per la partecipazione dei Paesi terzi.
In una sentenza di ultima istanza, la CGUE accoglie il ricorso della Spagna contro la precedente decisione del Tribunale e ritiene che quest’ultimo abbia commesso un errore di diritto nel trattare la competenza a stabilire le regole di funzionamento applicabili alla partecipazione di agenzie di regolamentazione di Paesi terzi al BEREC, che corrisponde all’organismo stesso e non all’Esecutivo europeo.
«L’interpretazione del Tribunale non è conciliabile con l’indipendenza del BEREC e non è conforme alla divisione dei poteri tra la Commissione, da un lato, e il BEREC e l’Ufficio BEREC, dall’altro», si legge nella sentenza, che insiste sul fatto che la Commissione europea ha solo un «ruolo di supervisione» in questo caso.
In questo modo, la CGUE ha dato ragione alla Spagna e ha annullato la decisione di Bruxelles, dato che non era competente ad adottare la partecipazione del Kosovo a questa istituzione, pur mantenendo gli effetti della decisione della Commissione fino all’entrata in vigore di eventuali nuove regole di lavoro concordate tra il BEREC, l’Ufficio BEREC e l’agenzia di regolamentazione del Kosovo, che dovranno entrare in vigore entro sei mesi.
Questa sentenza segue il parere dell’Avvocato generale del Tribunale dell’Unione europea, che lo scorso giugno ha accolto il ricorso della Spagna per l’annullamento della decisione della Commissione europea, in quanto quest’ultima non aveva il potere di adottare una tale decisione. La Spagna ha presentato un ricorso in cassazione alla Corte di giustizia europea, dopo che il Tribunale dell’UE aveva respinto un primo ricorso spagnolo di annullamento.
Fonte: (EUROPA PRESS)






