L’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Josep Borrell, ha condannato il processo «in contumacia» di Svetlana Tikhanovskaya, la principale leader dell’opposizione in Bielorussia, e vede in questo processo un nuovo «abuso del potere giudiziario» da parte del presidente Alexander Lukashenko.
Martedì un tribunale bielorusso ha iniziato un processo contro la Tikhanovskaya, principale rivale del presidente Lukashenko alle elezioni del 2020, e altri quattro leader dell’opposizione, tra cui Pavel Latushka, con una serie di accuse tra cui quella di cospirazione.
Secondo Borrell, i cinque imputati devono affrontare accuse «inventate» di tradimento, estremismo, cospirazione e incitamento all’odio e rischiano pene detentive fino a 20 anni solo per aver «esercitato i loro diritti democratici».
L’UE ha avvertito che questi processi arrivano dopo che il regime di Lukashenko ha adottato «misure simili» solo una settimana fa contro Ales Bialiatski, l’ultimo premio Nobel per la pace, e il giornalista e membro del consiglio di amministrazione dell’Unione indipendente dei polacchi in Bielorussia, Andrzej Paczobut.
In questo contesto, Borrell ha avvertito che «la repressione politica del regime di Lukashenko ha raggiunto un livello senza precedenti», sottolineando che attualmente in Bielorussia ci sono «più di 1.440 prigionieri politici».
«Una legislazione arbitraria priva i cittadini dei diritti fondamentali, compresa la nuova legge che permette ai bielorussi che vivono all’estero di essere privati della loro cittadinanza», ha aggiunto Borrell, che ritiene che questa sia una «continua violazione dei diritti e delle libertà della popolazione bielorussa».
Infine, il capo della diplomazia europea ha espresso la ferma condanna dell’UE per la «brutale repressione» e i processi politici che mirano a «mettere a tacere ogni voce indipendente e a chiudere ogni spazio per il dibattito democratico».
Il processo si è aperto martedì a Minsk senza la presenza dei cinque imputati. Oltre alla Tikhanovskaya, le autorità bielorusse stanno processando anche Maria Moroz, Olga Kovalkova e Sergei Dilevski, legati al Consiglio alternativo di opposizione di Lukashenko, nonché il già citato Latushko.
Gli avvocati di diversi imputati hanno chiesto senza successo, durante la prima udienza, di interrompere il processo, secondo l’agenzia di stampa ufficiale BelTA. La Tikhanovskaya ha denunciato sui social media di essere stata accusata di più di dieci reati, ma ha respinto la validità del processo.
Per Tikhanovskaya sono «il dittatore Lukashenko» e i suoi alleati a dover finire sul banco degli imputati. «Continueremo a lottare per riportare la vera giustizia in Bielorussia, liberare tutti i prigionieri politici e garantire che coloro che hanno commesso crimini contro la popolazione siano chiamati a risponderne», ha dichiarato sul suo profilo Twitter.
Fonte: (EUROPA PRESS)