Il Ministero degli Esteri messicano ha promesso di «analizzare» la richiesta di aiuto del narcotrafficante statunitense Joaquín «El Chapo» Guzmán, anche se ha lasciato intendere che qualsiasi decisione in merito è più di competenza della magistratura che dell’esecutivo.
L’ex leader del Cartello di Sinaloa ha chiesto alle autorità messicane di essere trasferito da una prigione in Colorado, dove sta scontando una condanna all’ergastolo, a una prigione in Messico, adducendo le cattive condizioni del carcere.
L’ambasciata statunitense in Messico ha confermato di aver ricevuto il 10 gennaio un’e-mail dal presunto avvocato di Guzmán con questa richiesta, che ha poi trasmesso al governo di Andrés Manuel López Obrador per un ulteriore esame.
«Sarà analizzata come qualsiasi altra richiesta», ha dichiarato Roberto Velasco, responsabile per l’America del Nord presso il Ministero degli Affari Esteri, che tuttavia ha sottolineato come il governo abbia poco da dire sulle estradizioni. «Si tratta di una questione che è fondamentalmente di competenza della magistratura», ha spiegato, secondo quanto riportato dal quotidiano ‘El Universal’.
Nel luglio 2019, Joaquín «El Chapo» Guzmán è stato condannato all’ergastolo dalla giustizia statunitense per otto capi d’accusa di traffico di droga e crimine organizzato, a 30 anni di carcere per porto d’armi e ad altri 20 anni di carcere per riciclaggio di denaro.
Fonte: (EUROPA PRESS)