![Archivio - Il leader della giunta militare del Mali Assimi Goita (c) Archivio](https://www.news360.es/wp-content/uploads/2023/01/fotonoticia_20230119144316_1920-3.jpg)
Il G5 Sahel ha invitato la giunta militare del Mali a rientrare nell’organismo, da cui era uscita nel giugno 2022 a causa delle tensioni tra il blocco e Bamako dopo i colpi di Stato dell’agosto 2020 e del maggio 2021.
Il gruppo, che comprende Burkina Faso, Ciad, Mauritania e Niger, ha dichiarato, dopo un vertice a N’Djamena, di avere un «desiderio ardente che la sorella Repubblica del Mali si riunisca alla famiglia naturale che è il G5 Sahel».
Nel suo comunicato finale, ha sottolineato «l’importanza del G5 Sahel come quadro di cooperazione e coordinamento subregionale e strumento di solidarietà nella lotta contro il terrorismo, l’estremismo e la criminalità organizzata».
Hanno sottolineato che «non ha solo un voto militare, ma un voto integrato sulle sfide dello sviluppo e dell’ambiente», prima di indicare una «responsabilità collettiva per preservare e rivitalizzare il G5 Sahel».
La decisione del Mali di abbandonare il G5 Sahel e la sua forza congiunta contro il jihadismo è dovuta al rifiuto dell’organizzazione di garantirgli la presidenza a causa della situazione politica successiva alle rivolte. A questo proposito, ha sottolineato che questa situazione «è una violazione di una decisione presa dall’istituzione e dei testi fondamentali del G5 Sahel».
In seguito, il presidente del Niger, Mohamed Bazoum, ha sottolineato che il G5 Sahel «è morto» dopo l’uscita del Mali dal blocco e ha ribadito che i Paesi occidentali «devono fare più sacrifici» nella lotta ai gruppi jihadisti in questa regione del continente africano.
Fonte: (EUROPA PRESS)