
Giovedì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto in cui afferma di non aver ancora determinato la responsabilità della fuga di notizie ai media della storica sentenza Roe v Wade, il precedente legale per l’aborto nel Paese dal 1973, che è stata ribaltata.
In particolare, ha sottolineato che «ad oggi non è stata in grado di identificare alcun responsabile» e ha assicurato che è «improbabile» che la fuga di notizie sia dovuta a un attacco informatico, secondo quanto riportato dalla CNN.
Il team investigativo ha condotto 126 interviste con 97 dipendenti che hanno negato la fuga di notizie. Hanno inoltre condotto un’analisi delle impronte digitali e indagato su possibili collegamenti tra dipendenti e giornalisti.
«Nel maggio 2022, questa corte ha subito una delle peggiori violazioni della fiducia nella sua storia: la fuga di notizie su una bozza di parere. La fuga di notizie non è stata solo un tentativo malriuscito di protesta. È stato un grave attacco al processo giudiziario», si legge nel testo.
Il documento di 98 pagine trapelato è stato scritto dal giudice Samuel Alito e ha «dato il via libera» all’inversione della storica sentenza Roe v. Wade, che riconosce il diritto costituzionale di interrompere una gravidanza, portando a massicce proteste negli Stati Uniti.
Fonte: (EUROPA PRESS)