
BRUXELLES, 19 (EUROPA PRESS) Il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in visita in Ucraina giovedì, ha difeso il sostegno militare dell’Unione europea al Paese nel mezzo dell’aggressione militare russa, sottolineando che ciò di cui l’esercito ucraino ha bisogno in questo momento sono i carri armati.
In un discorso alla Rada ucraina, Michel ha affermato che l’UE è «determinata» ad aiutare l’Ucraina a vincere la guerra sul campo. «Tre giorni dopo l’invasione, abbiamo deciso formalmente di fornire, per la prima volta nella storia dell’UE, equipaggiamento letale a un Paese terzo», ha dichiarato.
«Armi e munizioni hanno già iniziato ad arrivare in Ucraina e finora abbiamo mobilitato un totale di 11 miliardi di euro in supporto militare», ha sottolineato ai parlamentari ucraini.
A questo punto, il Presidente del Consiglio europeo ha riconosciuto che le prossime settimane e i prossimi mesi «saranno decisivi» nella contesa militare. «Hai bisogno di più. Più sistemi di difesa aerea, più missili e munizioni a lungo raggio e, soprattutto, servono carri armati. Proprio ora», ha detto, nel mezzo del dibattito sull’invio di carri armati in Ucraina, richiesto da Kiev per continuare a combattere contro la Russia nella regione del Donbas.
Queste dichiarazioni arrivano un giorno prima della riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina guidato dagli Stati Uniti presso la base militare di Ramstein, in Germania, che sarà l’occasione per confermare un ulteriore sostegno militare a Kiev.
A questo proposito, il presidente ucraino, Volodimir Zelenski, in una conferenza stampa congiunta, ha espresso ottimismo sulla possibilità di ricevere un sostegno militare rafforzato dai 40 Paesi che fanno parte della coalizione che sostiene Kiev.
Il presidente ha dichiarato di nutrire «aspettative positive» sull’incontro e ha sottolineato che il futuro della guerra dipende dalle decisioni prese in forum come quello di venerdì a Ramstein.
SANZIONI CONTRO L’INDUSTRIA NUCLEARE RUSSA I due leader hanno discusso su come continuare la pressione su Mosca con l’applicazione di nuove sanzioni. A questo proposito, l’ex primo ministro belga ha affermato che il nono ciclo di sanzioni «non è la fine» e ha insistito sul coordinamento con Africa, Asia, Cina e America Latina per sostenere l’Ucraina.
Zelenski, da parte sua, ha preso di mira direttamente l’industria nucleare russa e quei settori e organizzazioni che contribuiscono allo sviluppo di missili per l’esercito russo. «Credo che il decimo pacchetto di sanzioni sarà più efficace dei precedenti, è ora di sanzionare il settore nucleare», ha dichiarato.
Fonte: (EUROPA PRESS)