![Proteste in Perù Proteste](https://www.news360.es/wp-content/uploads/2023/01/fotonoticia_20230120054634_1920-3.jpg)
Migliaia di persone sono scese in piazza nella capitale del Perù, Lima, per chiedere le dimissioni della presidente Dina Boluarte, dopo che negli ultimi giorni decine di carovane di manifestanti sono arrivate in città da regioni di tutto il Paese.
A un mese e mezzo dall’inizio dell’epidemia sociale in cui è immerso il Perù, e con un bilancio che ha superato i 50 morti dal 7 dicembre, lo sciopero nazionale celebra una giornata di proteste segnata dal pesante dispiegamento di polizia delle autorità peruviane, con oltre 11.000 agenti di sicurezza nelle strade della capitale.
Le autorità del Paese hanno chiesto ai manifestanti di mantenere la calma e di esprimere le loro richieste in modo pacifico. Infatti, la stessa presidente lunedì ha lanciato un appello ai cittadini peruviani affinché svolgano la «Toma de Lima» «in pace».
Durante la giornata di giovedì si sono verificati scontri tra manifestanti e forze di sicurezza in varie parti della città, oltre all’incendio di arredi urbani, alla chiusura di parte del sistema di trasporto pubblico e al lancio di gas lacrimogeni da parte della polizia nel tentativo di sedare i disordini.
Il Ministero della Difesa, da parte sua, ha lanciato un allarme su possibili acquisizioni di istituzioni pubbliche e private, come il Servizio idrico e fognario di Lima e le antenne televisive.
Almeno dieci membri dei Vigili del Fuoco di Lima sono andati a spegnere l’incendio in un edificio di uffici in Plaza San Martin, nel centro di Lima, vicino al Palazzo di Giustizia, secondo la stazione radio RPP.
L’edificio, che il Ministro degli Interni Vicente Romero ha visitato per supervisionare lo spegnimento dell’incendio, ha subito il distacco della facciata a causa del fuoco. Il Ministro degli Interni ha assicurato che non si sa ancora come sia scoppiato l’incendio, escludendo che la causa sia stata una bomba lacrimogena lanciata dalla polizia.
La Polizia nazionale peruviana (PNP) ha denunciato gli attacchi contro le forze dell’ordine e la distruzione di proprietà pubbliche e private, per questo ha proceduto all'»uso legale della forza, garantendo il rispetto dei diritti umani».
Ha inoltre invitato alla «calma e alla pace», chiedendo ai manifestanti di fare in modo che il diritto alla protesta non sia macchiato da atti di violenza, secondo quanto riportato dall’organo di polizia in una dichiarazione pubblicata sul social network Twitter.
Secondo l’ultimo rapporto, 22 agenti di polizia e 16 civili sono rimasti feriti negli scontri avvenuti giovedì a Lima e in altre parti del Paese, come riporta «La República».
Il Primo Ministro del Perù, Alberto Otárola, ha sottolineato giovedì la professionalità e la prudenza della Polizia nazionale peruviana (PNP) durante le proteste a Lima.
«Nonostante i gravi attacchi che la nostra polizia ha subito e continua a subire, non ha ceduto alle provocazioni e ha risposto a questi attacchi con fermezza, professionalità e prudenza, e continuerà a farlo nei prossimi giorni e durante queste marce», ha detto il premier peruviano in un messaggio televisivo.
In questo senso, Otárola ha assicurato che il governo continuerà a proteggere i diritti dei peruviani anche dopo le manifestazioni. «Il governo ha il controllo della situazione e si sta occupando dei diritti fondamentali dei cittadini», ha dichiarato.
Fonte: (EUROPA PRESS)