Il governo colombiano e la guerriglia dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) hanno annunciato sabato un accordo per aprire la seconda fase del processo di dialogo in Messico il 13 febbraio.
L’annuncio è il risultato della riunione straordinaria tenutasi tra il 17 gennaio e questo sabato, 21 gennaio, a Caracas, in Venezuela, che si è conclusa con un «esito positivo», secondo la dichiarazione congiunta.
Nel nuovo ciclo di dialogo «verrà affrontata la questione della partecipazione della società alla costruzione della pace» e contemporaneamente «si inizierà a discutere e concordare un cessate il fuoco bilaterale».
«Il Tavolo di dialogo apprezza la franchezza e la profondità del processo di discussione» e chiede «di mantenere i meccanismi di comunicazione durante i periodi in cui non si riunisce», in riferimento al recente scambio di dichiarazioni che ha messo in pericolo il processo di pace.
L’Alto Commissario per la Pace del governo ha pubblicato la nota in un messaggio su Twitter in cui ha sottolineato che «la pace sta avanzando», mentre il senatore dell’ex gruppo guerrigliero delle FARC Iván Cepeda ha sottolineato che «i colloqui governo-ELN si stanno rafforzando».
La spaccatura ha fatto seguito all’annuncio del 31 dicembre da parte del presidente colombiano Gustavo Petro di un cessate il fuoco bilaterale. Questa notizia non è stata accolta bene dall’ELN, che due giorni dopo l’ha smentita attraverso il suo Comando centrale.
«Apprezziamo la volontà delle parti di superare le divergenze sorte di recente e accogliamo con favore la decisione delle parti di andare avanti con quanto concordato. Ratifichiamo alle parti il nostro impegno come Paese garante per assicurare il successo del processo», ha sottolineato il garante venezuelano, Carlos Martínez.
Fonte: (EUROPA PRESS)