Un gruppo di manifestanti è entrato venerdì in una miniera di Cuzco, nel sud del Paese, per chiedere alla società Antapaccay di cessare le attività in segno di solidarietà con le proteste contro il governo di Dina Boluarte.
Dopo un tentativo fallito di negoziazione tra i lavoratori della miniera e i manifestanti per evitare attacchi, si sono verificati disordini e l’incendio di veicoli e di alcune aree del campo circostante, ha riferito la stazione radio RPP.
La polizia nazionale peruviana è arrivata nella zona, ma è stata attaccata con pietre dai manifestanti, facendo salire il clima di tensione nei pressi della miniera.
L’Antapaccay, già vittima di violenze durante gli scontri della scorsa settimana, ha annunciato un arresto temporaneo delle sue attività in seguito ai nuovi attacchi, sostenendo che questi mettono a rischio la vita dei suoi lavoratori.
«La nostra priorità è la sicurezza dei nostri lavoratori. Le squadre di emergenza e di sicurezza stanno lavorando per garantire la sicurezza dei dipendenti dell’operazione e per spegnere gli incendi divampati. Finora non sono stati segnalati feriti», si legge in una dichiarazione rilasciata dall’azienda.
Dopo aver condannato fermamente questi atti di violenza, la compagnia mineraria ha chiesto il rispetto dell’integrità delle persone e delle proprietà private e ha invitato i leader sociali a dialogare con le autorità nazionali per «porre fine all’ondata di violenza che sta scuotendo il Paese con un deplorevole costo in vite umane».
Nelle ultime ore, la Direzione Sanitaria Regionale di Cuzco ha riportato 12 feriti tra i civili e un ferito tra i membri della Polizia Nazionale, tutti negli ultimi scontri nella regione.
Nel frattempo, un gruppo di persone ha tentato di occupare l’aeroporto Alejandro Velasco Astete di Cuzco, anche se le autorità di polizia sono riuscite ad allontanarle dalla zona.
Fonte: (EUROPA PRESS)