La polizia ha preso d’assalto sabato l’Universidad Nacional Mayor de San Marcos a Lima, utilizzando carri armati, per sgomberare i manifestanti che si erano chiusi all’interno dell’università, in un’azione che ha provocato almeno 205 arresti e critiche da parte delle organizzazioni internazionali.
Il procuratore senior peruviano Alfonso Barrenechea, coordinatore nazionale della Procura per la prevenzione del crimine, ha confermato che 205 persone sono state arrestate durante l’intervento della polizia nel campus universitario, secondo quanto riportato dalla stazione radio RPP.
I detenuti sono stati successivamente trasferiti nelle sedi della Direzione antiterrorismo (Dircote) e della Direzione investigativa criminale (DIRINCRI), entrambe situate nel Cercado de Lima. La Procura ha comunicato l’arresto di tre persone per reati di terrorismo.
I manifestanti, guidati da studenti, hanno occupato l’università tre giorni fa nell’ambito della «Toma de Lima», come parte delle proteste contro la presidente Dina Boluarte, di cui chiedono le dimissioni.
Un carro armato della polizia ha abbattuto il cancello 3 dell’università e all’inizio non ci sono stati scontri, ma un gruppo di manifestanti ha lanciato pietre contro gli agenti. Decine di manifestanti sono stati immobilizzati e portati via in autobus sia nel campus stesso che nella zona delle residenze universitarie.
I manifestanti hanno denunciato la violenza esercitata dagli agenti e l’assenza di procuratori che supervisionassero l’operazione e fornissero garanzie.
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto alle autorità peruviane di garantire la «legalità e la proporzionalità» dell’intervento.
Nel frattempo, la Corte interamericana dei diritti umani (CIDH) ha espresso «preoccupazione» per «l’incursione della polizia, lo sgombero e gli arresti di massa» all’Università di San Marcos e ha esortato le autorità a «rendere conto dei fatti e a garantire l’integrità e il giusto processo di tutte le persone».
Il Comitato nazionale di coordinamento dei diritti umani (CNDDHH) ha denunciato che i detenuti sono costretti a firmare i moduli di registrazione senza la presenza dei loro avvocati o dei rappresentanti della Procura presso la sede della DIRINCRI.
Dopo l’intervento, il rettore dell’università, Jerí Ramón, ha assicurato che non sapeva che la polizia avrebbe usato i carri armati nell’operazione. Fu lo stesso Ramón ad autorizzare l’ingresso delle delegazioni provenienti da altre parti del Paese nei locali dell’università e il loro pernottamento. L’università ha poi denunciato un’aggressione contro gli agenti di sicurezza venerdì.
Dopo lo sgombero dell’Università di San Marcos, un gruppo di manifestanti si è recato alla Prefettura di Lima per sostenere i detenuti. Lì si sono scontrati con le forze di sicurezza, che hanno sgomberato i manifestanti.
Fonte: (EUROPA PRESS)