Il Papa ha lanciato un appello all’unità della Chiesa, dopo le polemiche sulla pubblicazione delle memorie del segretario personale di Benedetto XVI, Georg Gänswein, che sono state usate come arma contro il pontificato di Francesco.
«Che non predichiamo la salvezza per tutti e rendiamo impraticabile la strada per riceverla; che sappiamo di essere chiamati a portare l’annuncio del Regno e trascuriamo la Parola, disperdendoci in tante attività secondarie o in tante discussioni secondarie», ha detto Francesco durante l’omelia della Messa per la Domenica della Parola da lui istituita nel 2019.
Nella Messa celebrata nella Basilica di San Pietro in Vaticano, Francesco ha esortato a non professare «un Dio dal cuore largo» e «essere una Chiesa dal cuore stretto». «Questa sarebbe, oserei dire, una maledizione», ha detto il pontefice.
Le sue riflessioni arrivano a dieci giorni dalla pubblicazione del libro di Gänswein «Nient’altro che la verità», edito da Piemme, che conferma la presenza di presunte correnti polarizzate nella Chiesa e in cui considera un errore il documento «Traditionis Custodes», con cui Francesco ha limitato le Messe in latino dell’epoca precedente al Vaticano II.
«Questo è ciò che la Chiesa ci ha mostrato: tutti noi, compresi i pastori della Chiesa, siamo sotto l’autorità della Parola di Dio. Papa: c’è una sola Chiesa, Dio ci chiede di essere uniti», ha aggiunto.
Il Pontefice ha anche esortato la Chiesa a mettere «la Parola al centro», ad allargare le «frontiere», ad aprirsi «alle persone» e a generare «esperienze di incontro con il Signore, sapendo che la Parola di Dio non è cristallizzata in formule astratte e statiche, ma conosce una storia dinamica fatta di persone ed eventi, di parole e azioni».
Fonte: (EUROPA PRESS)