Il Papa ha chiesto la fine delle violenze in Birmania e Perù durante la preghiera dell’Angelus di domenica 22 gennaio.
Nel Paese asiatico, la giunta militare ha sferrato un nuovo attacco contro i cattolici del Paese, incendiando la chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione, considerata uno dei più antichi e importanti luoghi di culto.
Nel frattempo, in Perù, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nelle regioni di Amazonas, La Libertad e Tacna a causa degli scontri che si stanno verificando durante le manifestazioni che chiedono la destituzione del governo di Dina Boluarte.
«Il mio pensiero, con dolore, va oggi in particolare al Myanmar (Birmania), dove è stata bruciata la chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione, uno dei luoghi di culto più antichi di quel Paese. Mi sento molto vicino a tutta la popolazione civile che sta soffrendo queste difficili prove», ha detto Francesco durante l’Angelus di domenica.
La chiesa birmana nominata dal Papa durante il suo discorso, situata nel villaggio di Chan Thar, fu costruita nel 1894 e al suo interno fu battezzato il primo vescovo del Paese.
Inoltre, il Pontefice ha esortato a pregare per «la fine degli atti di violenza in Perù» e ha detto che questi atti «spengono la speranza di soluzioni ai problemi».
«Mi unisco ai vescovi peruviani nel dire «No alla violenza, da qualsiasi parte provenga, basta morti»», ha detto. «Incoraggio tutte le parti coinvolte a intraprendere la strada del dialogo tra fratelli della stessa nazione nel pieno rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto», ha aggiunto.
In seguito a questa menzione, la Presidenza peruviana ha ringraziato il Papa per il suo intervento. «Ringraziamo Sua Santità Papa Francesco per aver tenuto il Perù nelle sue preghiere. Questo è anche il nostro percorso: la cessazione di tutti gli atti di violenza e il dialogo tra fratelli della stessa nazione», ha dichiarato la Presidenza peruviana su Twitter.
Durante la catechesi, il Papa ha esortato le persone a trovare «il coraggio di mettersi in cammino» perché altrimenti «si corre il rischio di rimanere spettatori della propria esistenza e di vivere la fede a metà». Francesco ha esortato a «vivere, ad esempio, il rischio faticoso ma gratificante del servizio, o a dedicare tempo alla preghiera per crescere nell’amicizia con il Signore».
«Dobbiamo decidere: mi lascio alle spalle alcune certezze e mi imbarco in una nuova avventura, oppure rimango dove sono? È un momento decisivo per ogni cristiano, perché è in gioco il senso di tutto il resto», ha sottolineato.
Fonte: (EUROPA PRESS)