Il Partito liberale brasiliano (PL) ha presentato mercoledì una denuncia al Tribunale elettorale superiore (TSE) contro Sergio Moro, senatore eletto per lo Stato brasiliano di Paraná ed ex ministro della Giustizia dell’ex presidente Jair Bolsonaro, per corruzione elettorale.
Il PL, partito dell’ex presidente brasiliano, sostiene che l’ex giudice federale abbia cercato di aggirare la legislazione elettorale rinunciando a candidarsi alle elezioni presidenziali brasiliane e candidandosi al Senato, cosa che avrebbe portato a superare il limite di spesa per la campagna elettorale, come riportato dal quotidiano «O Globo».
Moro ha speso 6,7 milioni di reais (1,2 milioni di euro) tra la pre-campagna per la presidenza e la campagna per il Senato, con un limite di spesa totale di circa 4,4 milioni (790.000 euro). Un’altra delle ragioni addotte dalla PL di Bolsonaro è che ha utilizzato la somma rimanente per lasciare il partito Podemos e aderire a Unión Brasil.
«L’insieme di azioni è stato orchestrato in modo tale che, tra le altre irregolarità, ha approfittato della campagna presidenziale per, in un secondo momento, migrare verso una formazione con meno visibilità e un tetto di spesa venti volte inferiore, portando con sé tutti i vantaggi e i benefici indebitamente accumulati», si legge nel testo, raccolto dal suddetto giornale.
Bolsonaro e Moro hanno avuto uno scontro nel 2020, quando quest’ultimo si è dimesso dalla carica di capo del Ministero della Giustizia, sostenendo che l’ex presidente stesse cercando di interferire politicamente nella Polizia federale del Paese e volesse «raccogliere» informazioni all’interno dell’istituzione, come ad esempio i rapporti di intelligence.
Personaggio chiave nel processo contro l’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva per corruzione nell’ambito dell’operazione «Autolavaggio», all’inizio di quest’anno la Corte Suprema del Brasile ha confermato che Moro, in qualità di giudice, ha agito con pregiudizio durante il processo che alla fine ha portato a una condanna al carcere per Lula, che è stata annullata, ripristinando così i suoi diritti politici.
Fonte: (EUROPA PRESS)