Il primo ministro ucraino Denis Shmigal ha dichiarato che Kiev ha «un piano molto ambizioso» per entrare nell’Unione Europea (UE) entro due anni, compreso l’ingresso nella fase di pre-negoziazione per l’adesione al blocco nel 2023.
«Abbiamo un piano molto ambizioso per entrare nell’UE nei prossimi due anni», ha dichiarato alla rivista Politico. «Speriamo che quest’anno, nel 2023, potremo iniziare la fase dei negoziati di pre-ingresso», ha aggiunto, anche se il blocco prevede che l’eventuale ingresso di Kiev richiederà più tempo.
Ha espresso la speranza che l’Ucraina possa compiere «un sostanziale passo avanti» quando il presidente ucraino, Volodimir Zelenski, terrà il prossimo incontro con il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
Shmigal ha specificato che questi progressi potrebbero essere raggiunti in una serie di aree, tra cui l’accordo su un regime di esenzione dal visto per i beni industriali, la sospensione delle tariffe per l’esportazione di beni ucraini per un altro anno, «progressi attivi» sull’adesione all’Area unica dei pagamenti in euro (SEPA) e l’inclusione dell’Ucraina nell’area di roaming per la telefonia mobile del blocco.
«Ci aspettiamo progressi e un’accelerazione del nostro percorso verso la firma di questi accordi», ha dichiarato il primo ministro ucraino, che ha sottolineato la «tolleranza zero» delle autorità nei confronti della corruzione, dopo i recenti scandali che hanno portato al licenziamento di decine di funzionari di alto livello, tra cui governatori, viceministri e persino il vice consigliere della presidenza ucraina.
A questo proposito, ha sottolineato che i licenziamenti sono avvenuti «alla velocità della luce» dopo lo scoppio degli scandali. «Purtroppo la corruzione non è nata ieri, ma siamo sicuri che vi porremo fine», ha detto, prima di riconoscere apertamente che si tratta di uno dei punti cruciali negli sforzi di Kiev per ottenere l’adesione all’UE.
Il primo ministro ucraino ha inoltre dichiarato che il governo è pronto a rivedere la recente legislazione sulla Corte costituzionale – che riguarda il processo di nomina dei giudici – per soddisfare le richieste della Commissione europea, cosa che potrebbe avvenire già questa settimana. «Stiamo tenendo consultazioni con la Commissione europea per vedere come incorporare tutte le conclusioni nel testo», ha dichiarato.
Fonte: (EUROPA PRESS)