Lunedì l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha citato in giudizio il giornalista Bob Woodward per la pubblicazione delle registrazioni audio delle interviste rilasciate al giornalista nel 2019 e nel 2020, affermando di non aver accettato di condividerle pubblicamente.
L’azione legale dell’ex presidente sostiene che sia il giornalista che l’editore (Simon & Schuster) e la sua società madre, Paramount Global, hanno «usurpato illegalmente» il copyright di Trump pubblicando un audiolibro con ore di registrazioni.
«Secondo gli avvocati di Trump, questo caso si concentra sull’usurpazione, la manipolazione e lo sfruttamento sistematico dell’audio del presidente Trump da parte di Woodward.
Ha anche riconosciuto di aver dato il consenso a registrare le sue conversazioni «al solo scopo di un libro», ma questo permesso non si estendeva all’aggregazione delle conversazioni per la pubblicazione.
La denuncia sostiene inoltre che Trump e i suoi avvocati avevano precedentemente «affrontato» gli imputati in merito alla controversia, ma «si sono rifiutati palesemente di riconoscere i diritti d’autore e contrattuali del Presidente Trump», riporta la CNBC.
Il team legale di Trump, inoltre, ha chiesto 50 milioni di dollari (più di 46 milioni di euro), il tutto secondo stime calcolate ipotizzando che l’audiolibro venda due milioni di copie a un prezzo di download di 24,99 dollari (22,57 euro).
Secondo la causa, Trump ha partecipato a 19 interviste di persona o telefoniche con Woodward tra dicembre 2019 e agosto 2020, oltre che nel 2016 quando era ancora candidato. Il libro di Woodward, «Rage», è stato pubblicato un mese dopo l’ultima intervista. Nell’ottobre 2022, Simon & Schuster ha pubblicato l’audiolibro delle registrazioni con il nome di «The Trump Tapes».
Fonte: (EUROPA PRESS)