
Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha licenziato con effetto immediato il capo del Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria che ha denigrato la comunità LGBTQ davanti a un gruppo di giornalisti dicendo che non avrebbe voluto «avere una coppia dello stesso sesso che vive accanto a sé» o «anche solo guardarla in faccia».
Il consigliere, Masayoshi Arai, ha fatto queste osservazioni dopo che questa settimana il primo ministro conservatore ha espresso riserve su una possibile legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso nel Paese, attualmente soggetti a una controversa decisione emessa lo scorso novembre da un tribunale di Tokyo che ha deciso di mantenere il divieto riconoscendolo come una violazione dei diritti umani.
Arai ha detto ai giornalisti – in una conversazione non registrata, ha detto in seguito il consigliere – che la legalizzazione dei matrimoni omosessuali «cambierebbe l’essenza della società» e «la gente lascerebbe questo Paese», ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Kyodo.
In risposta, il primo ministro giapponese ha annunciato sabato il licenziamento immediato di Arai, le cui dichiarazioni «sono imperdonabili e contraddicono completamente la politica del governo», secondo la nota ufficiale pubblicata dall’agenzia. Sadanori Ito, capo del Ministero del Commercio, è stato nominato come sostituto del consigliere licenziato.
Il primo ministro sta così cercando di risolvere l’ultima crisi del suo governo, dopo una serie di dimissioni di alti membri del gabinetto per scandali e controversie di vario genere che hanno lasciato la sua popolarità ai minimi termini.
Inoltre, la questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in Giappone è un argomento particolarmente delicato in vista dell’imminente riunione del G7 di maggio: il Giappone è l’unico Paese tra le sette maggiori economie mondiali a vietare i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Fonte: (EUROPA PRESS)






