L’ambasciatore francese a Rabat, Christophe Lecourtier, ha dissociato la Francia dalla recente dichiarazione del Parlamento europeo che critica la situazione della libertà di stampa nel Paese e il presunto schema di corruzione per ottenere influenza a Bruxelles.
La risoluzione del Parlamento europeo non vincola in alcun modo la Francia», ha dichiarato in un’intervista al settimanale di Casablanca «TelQuel».
«Siamo responsabili delle decisioni delle autorità francesi, (ma) il Parlamento europeo è lontano dalla nostra autorità. Si tratta di personalità che sono state elette. Esiste una diversità di gruppi e di correnti di idee. Il governo francese non può essere responsabile degli eurodeputati», ha aggiunto.
Il testo del Parlamento ha chiesto il rispetto della libertà di espressione e dei media, ha denunciato l’uso del programma di spionaggio «Pegasus» e ha chiesto «un giusto processo» per i giornalisti imprigionati Omar Radi, Sulaiman Raisuni e Taufik Buachrine. Ha inoltre denunciato le tangenti marocchine per ottenere influenza a Bruxelles.
Lecourtier è stato recentemente nominato rappresentante della Francia in Marocco e mira a ridare slancio a una relazione bilaterale colpita dai recenti scontri. «Vorrei che lavorassimo insieme alle sfide di domani (…). La nostra volontà è quella di trovare i mezzi per contribuire al successo del Marocco», ha dichiarato.
L’ambasciatore ha citato tre temi principali attorno ai quali si potrebbero creare potenti sinergie: «energia, industria e capitale umano».
Secondo la sua analisi, il Regno potrebbe essere il grande vincitore dell’attuale ridistribuzione delle carte geopolitiche: «Per 20 anni, l’Occidente ha giocato al massimo la carta della Cina, e oggi stiamo tornando indietro. Stiamo quindi cercando di delocalizzare le attività essenziali per ridurre la nostra dipendenza, ma questo concetto di sovranità industriale include i Paesi partner, quelli più vicini a noi geograficamente», ha sottolineato.
Fonte: (EUROPA PRESS)