Lunedì le Nazioni Unite hanno espresso «profonda tristezza» per il bilancio delle vittime e della distruzione causata dal terremoto di magnitudo 7,4 nella provincia turca di Kahramanmaras, che ha provocato più di 1.300 morti in Turchia e in Siria, secondo le ultime stime ufficiali.
La missione ONU in Turchia ha espresso il proprio dolore «per la perdita di vite umane e la distruzione di proprietà» e ha trasmesso le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime. «Auguriamo una pronta guarigione ai feriti», ha dichiarato in un comunicato, prima di esprimere la propria disponibilità a fornire aiuti.
L’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, si è detto «sconvolto» dalla «tragica perdita di vite umane e dalla distruzione» in entrambi i Paesi. «Condoglianze a tutte le persone colpite, comprese molte famiglie che hanno già sofferto molto e a lungo. Siamo pienamente impegnati nella solidarietà e nel sostegno», ha dichiarato il suo ufficio sul suo account Twitter.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato che più di 900 persone sono state uccise e più di 5.300 ferite. Inoltre, le autorità siriane hanno confermato circa 240 morti e 640 feriti nelle aree sotto il loro controllo, mentre circa 150 persone sono state uccise e più di 340 ferite nelle aree controllate dai ribelli nelle province di Idlib e Aleppo, nel nord-ovest del Paese arabo, secondo la Difesa civile siriana, nota come «Caschi bianchi».
Fonte: (EUROPA PRESS)