Il Brasile avverte che la portata del problema delle miniere illegali è ancora «lontana dall’essere conosciuta».

Archivio
Archivio – Sonia Guajajara, ministro brasiliano per i popoli indigeni. – VANESSA CARVALHO / ZUMA PRESS / CONTACTOPHOTO

di queste terre. Oltre all’assedio economico, alla confisca delle risorse e alla distruzione delle strutture che supportano l’estrazione illegale, le nuove autorità hanno annunciato che investiranno in servizi per queste comunità.

Tra le promesse del governo ci sono la costruzione di un ospedale e di nuovi impianti di depurazione dell’acqua, a seguito degli alti livelli di mercurio presenti nei fiumi a causa dell’estrazione mineraria illegale. Questo ha portato a un aumento dei casi di malaria e malnutrizione, soprattutto tra i più giovani.

La terra degli Yanomami, il più grande popolo indigeno del Brasile, rappresenta poco più di dieci milioni di ettari, per lo più divisi tra gli Stati di Amazonas e Roraima, e ospita circa 30.000 persone in 371 comunità. La regione, in stato di emergenza dal 20 gennaio, fa parte del 13% del territorio brasiliano considerato terra protetta.

Fonte: (EUROPA PRESS)