
Il governo cambogiano ha ordinato la chiusura dell’agenzia di stampa Voice of Democracy (VOD), uno degli ultimi organi di informazione indipendenti del Paese del sud-est asiatico, dopo aver pubblicato un articolo che «danneggiava» la reputazione dell’esecutivo.
Secondo quanto riportato dalla BBC, il governo, guidato dal primo ministro Hun Sen, ha rifiutato di accettare le scuse del gruppo di media e lunedì ha cancellato la licenza.
Redattori e dipendenti dell’agenzia di stampa hanno confermato all’emittente britannica che agenti della polizia cambogiana sono arrivati alla sede di VOD nella capitale, Nom Pen. Alcuni media hanno anche rimosso le pubblicazioni firmate da VOD.
«La gente è sotto shock e sta ancora cercando di elaborare la cosa (…). Il tempo trascorso dalla pubblicazione dell’articolo alla sospensione della licenza è stato molto rapido», ha dichiarato il vicedirettore Ananth Baliga.
Le informazioni a cui alludono le autorità cambogiane sono un rapporto pubblicato la settimana scorsa in cui VOD affermava che Hun Manet, uno dei figli del Primo Ministro Hun, aveva firmato un pacchetto di aiuti fino a 100.000 dollari (più di 93.500 euro) per la Turchia.
Sebbene Hun Manet sia il comandante in capo dell’esercito cambogiano, la legge cambogiana stabilisce che i pacchetti di aiuti esteri possono essere firmati solo dal capo del governo. Per il Primo Ministro, queste informazioni non hanno fatto altro che danneggiare la reputazione del governo e per questo ha ordinato il ritiro della licenza di VOD.
Gli osservatori delle condizioni democratiche in Cambogia avevano precedentemente considerato VOD come uno dei pochi media indipendenti del Paese, che ha subito un duro giro di vite sull’espressione civile tra il 2017 e il 2018. La chiusura dell’agenzia di stampa arriva a pochi mesi dalle elezioni, previste per luglio.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha reagito mostrando la sua preoccupazione per gli ultimi sviluppi. «Sono allarmato dal fatto che oggi sia stata revocata la licenza al media indipendente VOD», ha dichiarato.
«Sono preoccupato perché questa decisione appare arbitraria, in quanto non è stata preceduta da un processo approfondito e trasparente come richiesto dalla legge sulla stampa della Cambogia», ha dichiarato Turk in una breve dichiarazione, denunciando che la decisione di Hun Sen «non soddisfa i test di legalità, necessità e proporzionalità» richiesti dagli standard internazionali per una restrizione ammissibile della libertà di espressione.
Turk ha invitato il governo cambogiano a revocare quella che considera una decisione «inquietante» e a garantire i diritti civili e politici di «tutti» i cittadini cambogiani, lavorando al contempo per favorire «un ambiente favorevole alla società civile, compresi i media indipendenti».
Fonte: (EUROPA PRESS)