
Il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, non si è presentato lunedì davanti a una commissione occasionale dell’Assemblea nazionale ecuadoriana per fornire il suo resoconto e la sua versione della denuncia che collega un membro della sua famiglia a un presunto schema di corruzione.
L’avvocato presidenziale Jossueth Almeida ha giustificato l’assenza del presidente sostenendo che aveva già programmato in anticipo le attività della sua agenda, motivo per cui non ha partecipato all’udienza che indagava sul caso «Encuentro», in cui uno dei suoi cognati è accusato di essere a capo di un presunto schema di corruzione nelle aziende pubbliche del Paese, come riportato da «El Comercio».
L’assenza di Lasso ha provocato l’irritazione della presidente del comitato occasionale, Viviana Veloz (UNES, il partito dell’ex presidente Rafael Correa).
Veloz ha assicurato che in questo caso la responsabilità politica potrebbe essere riscontrata nei confronti del presidente, poiché si tratta di reati come la concussione, l’appropriazione indebita di fondi pubblici, il riciclaggio di denaro e il crimine organizzato. «Al momento l’indagine non è ancora conclusa, ma il popolo ecuadoriano li conoscerà», ha detto, secondo quanto riportato da ‘Primicias’.
Il presunto schema di corruzione, portato alla luce dal quotidiano «La Posta» attraverso le registrazioni trapelate attribuite a Leonardo Cortazar, cognato di Lasso, indica una struttura da lui stesso creata con la quale avrebbe ricevuto tangenti dai fornitori della Corporación Eléctrica del Ecuador (Celec) e della Nacional de Electricidad (CNEL).
Allo stesso modo, un rapporto della Polizia nazionale ecuadoriana rivelato lunedì indica la relazione di un alto funzionario del governo del presidente Guillermo Lasso con la cosiddetta mafia albanese.
L’indagine conclude che il governo del presidente ha legami con la mafia albanese, attraverso Rubén Cherres, che sarebbe il principale operatore di Danilo Carrera, come riportato da Telesur.
Finora, tuttavia, non si conoscono ulteriori dettagli su come la mafia albanese avrebbe influenzato le decisioni dell’esecutivo.
ASSOCIAZIONI INDIGENE CHIEDONO LE DIMISSIONI DI LASSO Il presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie), Leonidas Iza, ha chiesto al presidente ecuadoriano di «farsi da parte» e di ritirarsi dal governo, dopo aver sottolineato le contraddizioni del presidente.
«Guillermo Lasso si è riempito la bocca chiamando «narcos» quelli di noi che sono stati critici. Ma ora, con quello che è stato rivelato nel caso El Gran Padrino, che dimostra l’infiltrazione della mafia nelle alte sfere, vorrebbe istituire un narcogoverno», ha detto Iza in un messaggio sul social network Twitter.
Allo stesso modo, il leader dell’organizzazione indigenista ha sostenuto che l’Ecuador «non merita questo», motivo per cui ha chiesto a Lasso di «farsi da parte».
Fonte: (EUROPA PRESS)






