
Le squadre di ricerca e soccorso turche hanno confermato martedì che tre persone sono state estratte vive dalle macerie di due edifici crollati nella provincia di Kahramanmaras, quasi 200 ore dopo essere rimaste intrappolate in seguito al crollo delle strutture in seguito al terremoto che ha colpito la Turchia meridionale vicino al confine con la Siria il 6 febbraio.
Le persone salvate sono un adolescente di 17 anni e due persone la cui identità non è stata rivelata, secondo l’agenzia di stampa statale turca Anatolia, che ha sottolineato che le operazioni sono state effettuate quasi 198 ore dopo il primo terremoto, che ha misurato 7,4 sulla scala Richter.
In precedenza, i servizi di emergenza avevano salvato un uomo che era rimasto sepolto tra le macerie di un edificio distrutto nella città di Antiochia per quasi 183 ore. Una settimana dopo il terremoto, i servizi di emergenza continuano a cercare persone vive da salvare, un compito che diventa più difficile ogni ora che passa, dato che il tempo standard in cui un essere umano può rimanere senza cibo o acqua in questi disastri è di 72 ore.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato martedì che più di 8.000 persone sono state salvate vive dalle squadre di emergenza, prima di aggiungere che «una percentuale significativa» degli oltre 81.000 feriti è stata dimessa, come riportato da Anatolia.
Il bilancio delle vittime dei terremoti della scorsa settimana al confine tra Turchia e Siria è salito a oltre 36.200, secondo gli ultimi dati ufficiali, che indicano in oltre 31.600 i morti in Turchia e in oltre 4.500 quelli in Siria.
Fonte: (EUROPA PRESS)